Domani e dopodomani gli esperti mondiali di leucemia si riuniranno a Milano. Il convegno “Leukemia 2012” si svolge all’Hotel Michelangelo  in via Scarlatti 44, accanto alla stazione centrale.

Promosso da Enrica Morra, direttore di Ematologia all’ospedale Niguarda di Milano e da  Angelo Carella, responsabile dell’Ematologia dell’ospedale San Martino di Genova, farà il punto di un decennio di ricerche sui tumori del sangue.

Dai fattori di rischio alle nuove terapie, dai trapianti al funzionamento della cellula staminale leucemica (il nemico delle leucemie croniche).

Si parlerà dei farmaci intelligenti che promettono maggiore efficacia con minori effetti collaterali, perchè diretti contro i marcatori molecolari espressi dalla cellula malata.

Gli inibitori delle tirosinochinasi, sono la grande speranza nella  leucemia linfoblastica acuta Philadelphia positiva (che è provocata da un’alterazione del cromosoma Philadelphia e che ha in genere prognosi sfavorevole).

 Un esempio particolarmente riuscito di trattamento con farmaci al bersaglio è la leucemia promielocitica acuta, una varietà di leucemia mieloide che, grazie all’utilizzo di acido trans retinoico e di triossido d’arsenico, riesce oggi a ottenere più del 90% di risposte e alte percentuali di guarigione.

Si discuterà di trapianto di midollo, di autotrapianto  delle diverse sorgenti di cellule staminali: da quelle prelevate dal sangue di un familiare o di donatori dei registri internazionali, alle cellule ’bambine’ del cordone ombelicale.

Infine, le leucemie croniche.  La linfatica cronica è la più frequente, ci sono cure poco tossiche e mirate.  La mieloide cronica ha fatto registrare i risultati terapeutici più strepitosi negli ultimi 10 anni, grazie agli inibitori delle tirosinochinasi ci si avvia verso una possibile guarigione.

Il  nemico che va ancora sconfitto è invece la staminale leucemica , una cellula dormiente che può persistere nascosta dopo le terapie e causare ricadute.

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