Si dice “privacy” ma si intende “censura”
Riflettiamo sulle parole del garante della privacy, Antonello Soro, intervenuto ieri in Senato.
Soro ha giudicato “illecito, rispetto alla normativa vigente, il programma delle Iene che ha mostrato immagini di minori nella vicenda Stamina”. Perché illecito, se c’è stato il consenso dei genitori e il rispetto del contesto? Nessun giornalista si è sognato di estrapolare le foto e i video dei bimbi per montarli in altri servizi giornalistici.
Se il garante della privacy giudica illecite le riprese delle Iene allora dovrebbe ritenere fuori norma tutte le scuole d’Italia e i presidi e i professori e le maestre che chiedono ai genitori la liberatoria per l’uso delle fotografie scattate a scuola: si riprende un minore in gita e si incolla la foto sul giornalino d’ istituto. Illecito sarebbe usare le fotografie fuori dal contesto per il quale è stato autorizzato.
Secondo questa logica sono colpevoli gli stessi medici d’ospedale (e i loro direttori sanitari e generali) quando a Natale invitano i clown per far divertire i bambini e scattano le foto per appenderle nei reparti di pediatria o regalarle ai bollettini delle associazioni.
Come mai Soro ha pronunciato un discorso senza senso?
Ha giudicato ignoranti i familiari che hanno dato il consenso alle riprese: “Tale scelta è alquanto discutibile e sconta forse, almeno in alcuni casi, l’ignoranza, da parte degli stessi familiari, dei rischi connessi all’uso della rete per la divulgazione di dati e immagini”.
Difficile credere che Soro non sappia che l’assenso alla divulgazione è motivato dal desiderio che si parli della questione in oggetto…vivaddio nessuno dice che il mio piccolo sta meglio? Eccovi la dimostrazione, guardate le gambe, e le braccia e i sorrisi… Grazie, Iene, grazie Giulio Golia.
Il garante prosegue spiegando che, ammesso che i genitori siano ignoranti, i fatti “chiamano in causa la responsabilità e la deontologia dei giornalisti”, quindi, secondo la logica di Soro, sono i media che devono rifiutarsi di divulgare le immagini di minori, anche se c’è il consenso e la espressa volontà dei genitori. Dunque il garante si esprime a favore della CENSURA.
Perché lo fa? Per compiacere chi lo ospita, i senatori della commissione Sanità che, dopo mesi e mesi di chiacchiere su Stamina, hanno invitato a esporre una mamma soltanto? E stanno riportando in parlamento una voce sola, la loro?
Poi si cita il caso del video rimosso da you tube che non è stato bloccato perché ritraeva una bambina, ma perché la mamma lo ha espressamente richiesto. Nei giorni in cui condivideva Stamina, la donna si era lasciata riprendere con la bimba malata, ne aveva mostrato i miglioramenti con il sorriso sulle labbra. Poi, quando ha deciso di denunciare Davide Vannoni, allora quel video non andava più bene. Legittimo. Più che legittimo. Ma diciamo le cose come stanno.