Mia figlia, prima liceo, ha partecipato alla giornata di prevenzione del tabagismo che la sua scuola ha organizzato all’istituto dei tumori milanese di via Venezian. Per una mattina intera gli studenti hanno ascoltato un medico invece dei loro professori. Hanno discusso dei danni provocati dal tabacco: l’esperto chiamato per l’occasione era un pneumologo che però ha parlato anche dei tumori femminili. Di uno solo, per la verità. Ha spiegato come prevenire il cancro al collo dell’utero, il tumore meno frequente fra le donne occidentali. (In Italia, dagli anni ’70 a oggi, si è passati da 14 casi su centomila a 10. Fonte: Lilt).

Dato il mio interesse per la materia – ma dato che mi interessa molto di più rispettare (alcune) richieste della figliola adolescente, ad esempio, non accompagnarla all’uscita con la classe – quella mattina, fra le consuete raccomandazioni, ho inserito il desiderio di ricevere relazione dettagliata.

Ecco la relazione. Ai ragazzi sono arrivati tre messaggi. Fumare fa male, a 12 anni si fa il vaccino anti-papilloma e a 30 il pap test.

 A 30 il pap test?

Figurati, avrai capito male. Replica: ho preso appunti sul telefono, ti faccio parlare con Camilla e Luca.

Le tre versioni combaciano e così chiedo chiarimenti all’ufficio stampa dell’istituto.

“Ci deve essere stato un errore – ci spiegano – Le linee guida stabiliscono che il pap test debba essere fatto a partire dai 25 anni. Forse, gli studenti si sono confusi con l’esame per testare se c’è il virus Hvp e questo andrebbe fatto verso i 30 anni”.

Ops…senza volerlo si è creata confusione. Come mai?

Alla giornata di prevenzione, davanti a una classe di adolescenti, subito dopo aver accennato al pap test (unico esame capace di diagnosticare il tumore nelle sue fasi iniziali) lo pneumologo inserisce anche l’informazione che esiste un test per verificare la presenza del virus (che non è di prevenzione ma è di seconda linea, lo prescrive lo specialista che vuole indagare sulla natura dell’infezione).

Ma poi è stato detto che un’eventuale infezione da virus papilloma non significa ammalarsi di cancro?

No.

Che nell’80 per cento dei casi il corpo combatte l’infezione?

No.

Che il vaccino copre solo due o quattro ceppi e che l’effetto  protettivo dopo cinque o sei anni svanisce?

No.

Però è stato detto chiaro che “a 12 anni va fatto il vaccino antipapilloma”.

Alla fine, al telefono, abbiamo parlato con il responsabile di oncologia ginecologica dell’istituto di via Venezian, Francesco Raspagliesi che ha preso le distanze da come è stata organizzata la giornata di prevenzione: “Nessuno dei miei medici di ginecologia è stato coinvolto nell’iniziativa. E il pap test va assolutamente fatto quando inizia l’attività sessuale”.

 

 

 

Tag: , , , , ,