Il dolore del cancro
Si è svolto a Milano il congresso internazionale di agopuntura, quest’anno dedicato al dolore nel malato oncologico.
Eccoci nella sede dell’Alma, l’associazione lombarda dei medici agopuntori e dell’Agom, Agopuntura nel mondo, in via De Amicis 23 a Milano.
Per praticare l’agopuntura, in Italia, bisogna essere medici; in alcuni Paesi europei ed extraeuropei occorre invece un diploma a completamento di diversi anni di studio (ad esempio in Olanda, Francia, Inghilterra, Scandinavia, Cina).
L’agopuntura nasce in Cina (le prime tracce scritte compaiono nel Canone di Medicina interna dell’imperatore stimato del 300 a.C.) e arriva in Occidente nel XVII secolo grazie a commercianti olandesi e portoghesi.
Per la medicina cinese ogni malattia è la manifestazione di dis-equilibri energetici; fra i presupposti della disciplina orientale vi sono l’energia vitale, il soffio vitale (qi) e la rete di canali o meridiani che attraversano il corpo “esattamente come i fiumi irrigano d’acqua la terra”. L’agopuntura, con gli aghi, stimola alcuni punti fra i meridiani: sono quelli che la medicina cinese paragona a pozzi d’acqua. Come, sulla terra, tramite i pozzi, è possibile interagire a distanza con i luoghi irrorati dai fiumi sotterranei, allo stesso modo, nel corpo, è possibile interagire con i metabolismi energetici e con le funzioni organiche.
I miei interlocutori sono Carlo Moiraghi e Paola Poli, promotori del congresso milanese e rispettivamente presidente Alma e responsabile Agom. Nella loro sede – che ospita i corsi per agopuntori – si tratta anche il “dolore acuto d’urgenza”.
Che tipo di dolore è?
“L’agopuntura tratta svariati tipi di dolore. Per intervenire con essa però è necessaria una diagnosi medica, nel rispetto della disciplina occidentale. Dalle cervicali, ai mal di testa, dai mal di schiena alle fibromialgie al dolore oncologico, gli aghi possono dare un’aiuto. Trattiamo anche le forme acute ma sono indispensabili gli accertamenti diagnostici. Per dolori gravi, di incerta natura, come, ad esempio, forti dolori al ventre, inviamo il paziente al pronto soccorso. Trattiamo poi il dolore oncologico soltanto di quei malati di tumore che seguono chemioterapie e radioterapie. Riserviamo loro l’ambulatorio del mercoledì, sedute gratuite dalle 9 alle 15”.
Dopo l’agopuntura si riesce a fare a meno degli antidolorifici?
“Dipende dai casi, spesso sì. In molti casi si diminuiscono i dosaggi”.
Quali sono le controindicazioni?
“Visto che si maneggiano aghi, è importante che l’agopuntore sia medico esperto”.
Cosa può succedere se il medico sbaglia punto?
“Non ci sarà nessun effetto”.
Si possono stimare i miglioramenti?
“Abbiamo pubblicato i primi risultati di uno studio su 20 pazienti oncologici seguiti nel tempo (stavano tutti facendo chemioterapia). Ad ogni seduta veniva chiesto loro di segnare un punteggio nella scala del dolore: il grafico mostra una riduzione costante e significativa”.
Quali i benefici sui malati di cancro?
“Risultati importanti sulla fatigue (la spossatezza profonda che assale dopo radio e chemioterapia e spesso non dà tregua fra una seduta e l’altra), sulla nausea e i disturbi di stomaco e sul dolore diffuso da metastasi. Si tratta di benefici importanti per la qualità della vita del malato. I nostri trattamenti, proprio perché sono complementari a chemio e radioterapia, sono un esempio di Medicina integrata (che considera la totalità della persona), e può essere d’aiuto anche quando si ha a che fare con malattie gravi come il cancro”.
Avete trattato le vittime del terremoto ad Amatrice…
“Agom è entrata nella Protezione civile grazie ai volontari della Protezione Civile Mussi Arosio di Lissone. Siamo intervenuti nelle zone colpite da terremoto: nove medici si sono dedicati agli sfollati per 5 settimane, praticando 700 sedute. L’agopuntura affronta anche i disturbi post traumatici da stress: ansia, agitazione, paura e insonnia. Abbiamo presentato i primi risultati di questo studio osservazionale al congresso SIO a San Francisco, la scorsa primavera”.
Non solo Amatrice, però. Siete impegnati anche nell’affrontare le emergenze dei Paesi poveri.
“Trattiamo i bisognosi, i poveri, le vittime dei cataclismi, i carcerati. Negli anni siamo stati a Calcutta, dove abbiamo collaborato con le Missionarie di Madre Teresa, e a Velankanni (sulla costa orientale dell’India) dopo lo tsunami del 2004; poi in Nepal, dopo il terremoto, e nelle Filippine. Quindi in Mindanao, a Zamboanga, dove al Silsilah Holistic Centre abbiamo tenuto un corso di agopuntura. L’estate scorsa a Timor Est”.
Per chi desidera saperne di più agopuntura-alma.it e agopunturanelmondo.com