IMG_0652È appena uscito un nuovo libro dedicato all’Omeopatia. Scritto da Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, si intitola Omeopatia, medicina di precisione e grande opportunità. (Nuova Ipsa edizioni).

È scorrevole e si legge volentieri come i tutti i libri che presentano le storie dei pazienti. Le raccontano 11 fra medici e farmacisti: Michela Bercigli, Simonetta Bernardini, Pasquale Delmedico, Marco Del Prete, Rosaria Ferreri, Italo Grassi, Alberto Laffranchi, Marco Lombardozzi, Giovanni Luiso, Francesco Marino, Antonella Ronchi.

Vi sono testimonianze di guarigioni  e miglioramenti insperati. Dalle tonsilliti recidivanti alle allergie croniche, dalle coliti alle cistiti agli attacchi di panico. Ma si avverte anche la voce di quei medici che hanno attraversato crisi e convivono con “il dubbio” proprio perché è arduo non uniformare le terapie. E, in ogni caso, uniformandole o personalizzandole, non sempre si trovano tutte le risposte che si cercano.

La mia attenzione è caduta sulla risoluzioni dei gravi disturbi provocati dalle terapie contro il cancro. Sì, le gastriti o il calo dei globuli bianchi indotti dalle chemioterapie si possono cercare di risolvere senza accusare altri effetti collaterali, con il grande vantaggio di poter continuare le terapie invece di sospenderle.

Mi sono venute in mente la mie punture spacca ossa dell’inverno 2008 (resesi necessarie dopo le prime infusioni di chemioterapia) utili a far crescere il numero dei globuli bianchi. Ma, aimè, come recita il soprannome, tutt’altro che indolori oltre che stressanti per il midollo osseo.

Nessuno mi parlò, allora, di una terapia di affiancamento ai farmaci oncologici senza effetti collaterali. Come quella che, ad esempio in Toscana, è proposta in ospedale ai malati di cancro, ed è a base di prodotti omeopatici.

I miti da sfatare

1) L’Omeopatia non è illegale, men che meno una truffa. Solo i medici-chirurghi, in genere già specializzati in qualche branca della Medicina, possono dedicarsi all’Omeopatia, approfondendola e applicandola. In Italia ci si rivolge al medico omeopata privatamente (una quota della visita è rimborsata dalle assicurazioni); le uniche visite non a pagamento si fanno in alcuni ospedali della Toscana (chi non risiede in regione può accedervi  pagando il ticket) o all’ambulatorio per malati di cancro dell’ospedale milanese Sacco fortemente voluto dall’ex direttore della Senologia, il professor Fabio Corsi.

2) La direttiva europea 219 del 2006 volta a uniformare il mercato dei medicinali nei Paesi membri, parla di “farmaco omeopatico” e stabilisce regole per l’approvazione (che l’Italia, se pur con ritardo, ha applicato). I farmaci omeopatici si vendono in farmacia

3) L’OMS, nel documento intitolato La strategia dell’OMS per la Medicina tradizionale, anni 2014-2023, indica il percorso che la Medicina Tradizionale (MT) e quella Complementare (C) affronteranno in questo decennio.

Cliccate qui. In sintesi l’OMS sostiene gli Stati ad approfondire con adeguati studi tutte le Medicine anche le Complementari, fra le quali le più note sono: la Medicina tradizionale cinese, l’Unani, Ayurveda, l’Omeopatia, l’Omotossicologia, la Medicina Antroposofica. “Tutto ciò che, nell’ottica di una Medicina integrata può essere di sollievo alla sofferenza dei malati, deve essere studiato e, ove confermato, deve avere il diritto di essere inserito come fondamento nella cura della persona malata, nella sua interezza psico-fisica-spiritale …” scrive uno dei co-autori, Alberto Laffranchi, radioterapista e radiologo all’Istituto dei Tumori di Milano e cofondatore del gruppo Me.Te.C.O per la Medicina integrata che attualmente dirige.

L’omeofobia

Tuttavia, nonostante le direttive OMS, nonostante le lauree e le specialità degli Omeopati, nonostante le testimonianze dei pazienti (e il loro ricorrere a visite private omeopatiche), nonostante gli studi pubblicati, nonostante lo smascheramento delle ricerche farlocche nate con lo scopo di infangare la disciplina (cliccate qui), nonostante le direttive europee, nonostante i prodotti siano venduti in farmacia, in questi ultimi anni la politica contraria all’Omeopatia si è fatta più accesa. Ci avrete fatto caso: se si parla di Omeopatia durante i talk-show in televisione lo si fa per affossarla. E ogni qual volta pubblico qui un articolo a tema, il mio direttore riceve missive perentorie da sedicenti medici che chiedono – osservate – non di correggere gli errori (che sarebbe normale) ma di “chiudere immediatamente il blog”.

Nella prefazione, Gorga ipotizza qualche ragione di questo ostracismo. Nella sua testimonianza Marco Lombardozzi paragona l’ “omeofobia” “alle aggressioni omofobiche”. “L’omeofobia spinge alcune persone a deridere ciò che non conoscono, come l’omofobia ha fatto per secoli fino alla persecuzione”.

Conclude: “Nessuno ha diritto di autoproclamarsi l’unico depositario di un’unica verità. Perché la storia ci ha insegnato, e in medicina più che in altri campi, che quello che oggi sembra certo e assoluto domani sarà negato e sostituito da una nuova scoperta e da nuove conoscenze”.