L’hanno uccisa un’altra volta, Lisa.

Lo scrive il suo papà, Maurizio Federico, in un post su Facebook commentando l’ultima perizia richiesta dal tribunale, che sarà pubblica il 5 luglio.

Federico, biologo e dirigente all’Istituto Superiore della Sanità, insieme alla moglie Margherita Eichberg, Soprintendente alle Belle Arti in Calabria, aveva adottato Lisa in Ucraina, assieme ai suoi fratelli. La storia qui e qui.

A 17 anni, nel 2020, la ragazza è ricoverata al Bambin Gesù per una malattia non oncologica.

Il papà ha scritto ieri su Facebook:

“Avevano deciso che Lisa aveva bisogno di un midollo osseo nuovo. Ne arriva uno dalla Germania colmo di 350 ml di globuli rossi AB0 incompatibili.

Le linee guida (ma anche il buon senso) impongono che questo midollo si possa infondere ma a patto di rispettare una delle seguenti due condizioni:

-Eliminare i globuli rossi incompatibili;

-Eliminare dal plasma di Lisa gli anticorpi che potrebbero far “scoppiare” i globuli rossi incompatibili provocando un’emolisi mortale.

Non fu fatto nulla di tutto questo come certificato dalla cartella clinica. E Lisa muore dopo 17 giorni di atroci sofferenze nonostante morfina e midazolam a vagoni”.

La nuova perizia

Prosegue il racconto: “Abbiamo chiesto un parere su questa vicenda al Tribunale. Il GUP, Valerio Savio, ritenendo non sufficiente la perizia offerta dal PM, ne ha chiesta un’altra.

Diametralmente all’opposto rispetto alla perizia del PM, questa nuova conclude che: ”l’assistenza fornita è stata… idonea, in aderenza alle raccomandazioni delle linee guida e alle buone pratiche cliniche” (le linee guida sono quelle citate sopra).

Denuncia il padre:

“Ciò che è eclatante è che questa seconda perizia cita le linee guida che in realtà sono state ignorate dall’Ospedale Bambin Gesù (motivo per il quale Maurizio e Margherita si sono rivolti al tribunale) come dimostrato dalle cartelle cliniche. Rispetto a quella del PM questa nuova perizia conclude dicendo che l’assistenza fornita è stata in linea con le raccomandazioni delle linee guida (!!!) , si spera forse che il giudice legga solo le conclusioni?”

Quando si suppone che un lettore non approfondisca – lo abbiamo visto con alcuni studi sui danni da vaccino che per essere approvati dagli editori devono contenere un finale politicamente corretto – si termina il lavoro con una conclusione diversa da ciò che dimostra il lavoro.

Ma un giudice potrà essere così superficiale?

Venerdì 5 luglio nelle aule del Tribunale di Roma a Piazzale Clodio gli esperti del CTU presenteranno la loro perizia.

A ottobre seguiranno le arringhe degli avvocati, dopo di che il giudice deciderà se rinviare a giudizio gli imputati o optare per il non luogo a procedere.

Quindi la sentenza non c’è ancora.

I genitori hanno però perso la speranza. Prosegue il papà:

“A vedere questa perizia, Lisa non avrà giustizia. In verità da lassù lei se la può ridere, seppur amaramente. E noi genitori dovremo solo sopportare un’altra umiliazione”.

Finale?

È vero, le premesse non sono buone, ma nulla ancora è stato deciso. Vogliamo ricordare a Margherita e a Maurizio che anche se non si dovesse trovare alcun responsabile per le sofferenze di Lisa, il loro impegno di questi quattro anni ha un significato più importante.

L’associazione L.I.S.A (Lottiamo insieme per la salute degli adolescenti) sta sensibilizzando l’opinione pubblica e le istituzioni e si è adoperata – riuscendovi – a modificare i protocolli dei trapianti di midollo: ora è nota in tutta Italia.

Come tutte le azioni nate dal cuore anche questo impegno è diventato immortale. Le bugie, invece, sfumano. 

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