Catilina, il destino di un populista

Ancora lui, sempre lui, come una maledizione, come una carta sporca e folle che torna dal passato, l’ombra che spaventa il senato e la res publica, con il suo bagaglio di fascino, ambiguità, violenza, frustrazione, rancore, con una passione che ti porta fino ai confini del nichilismo, l’uomo che viene dalla restaurazione aristocratica ma seduce le masse e rompe ogni schema, scavallando da questa e da quella parte, l’individuo antisistema che dice al potere: le vostre leggi hanno fatto di me un rinnegato, ma torno sulla scena per il gran ballo del colpo di Stato. «Fino a quando dunque, Catilina, […]

  

Come muore una repubblica (lettera dall’antica Roma)

Non mi piacciono i mausolei. Questi marmi bianchi, questa ipocrisia, questa grandezza che dovrebbe resistere al tempo e magari lo farà. Non importa il mio nome. Non saprete mai come mi chiamo. Sono uno dei tanti, troppo pigro per scrivere qualcosa di grande, troppo mediocre, forse. Eppure ho scritto, quasi tutti i giorni. Abbastanza da non farmi amare. Non da lui, sarebbe eccessivo, ma dai suoi uomini, da chi sussurra, da chi mette i timbri, da chi decide le sorti e le fortune delle persone. C’è sempre un certo fascino a servire gli dei, soprattutto se un Dio ha parvenza […]

  

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