La morte del boss malato e lo scontro sul 41bis

Non ci saranno funerali in stile Casamonica per lo storico boss di ‘ndrangheta Pantaleone Mancuso detto vetrinetta ma la giustizia ha perso un’altra volta. Il boss della potente cosca del Vibonese, storica avversaria delle famiglie reggine che compongono il Crimine e che comandano su tutta la ‘ndrangheta, è morto a 68 anni per un tumore nell’ospedale del carcere di Tolmezzo, a Udine, dove era recluso al 41bis nonostante le sue condizioni di salute. Il suo caso, molto simile a quello di Bernardo Provenzano – che resta al 41bis perché «solo così può essere curato» – rischia di esplodere molto presto. […]

  

E l’assessore pro Tav di Marino finì nei guai per ndrangheta

Il sindaco di Roma Ignazio Marino è una calamita per i guai. Anzi, una calamità. Chiunque si avvicini a lui viene travolto. Oggi tocca all’esponente Pd Stefano Esposito, il piemontese convinto pro Tav  che ha deciso di sacrificarsi e di fare l’assessore ai Trasporti del disgraziato gabinetto democrat. Esposito è stato chiamato in causa durante il processo San Michele sulle infiltrazioni delle cosche calabresi in Piemonte da un imprenditore valsusino, tale FerdinandoLazzaro, che è imputato nel processo. In aula Lazzaro ha detto che nel 2012, quando l’inchiesta non era ancora partita ma i cantieri dell’Alta velocità Torino-Lione erano sotto scacco […]

  

L’icona antimafia si salva dall’Arena del processo

Carolina Girasole è innocente, in nome della legge. È questa è una buona e una cattiva notizia al tempo stesso. È una buona notizia per l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, che è riuscita a dimostrare la sua estraneità alle infamanti accuse di ‘ndrangheta e di vicinanza alla famigerata cosca Arena che avevano colpito lei e il marito. È una cattiva notizia per la già martioriata giustizia italiana, che ci ha messo anni per dimostrare una tesi evidentemente indimostrabile. Lo dice la stessa Girasole, a caldo: «È la giusta sentenza per un processo che non si doveva proprio celebrare. Il […]

  

E il boss novantenne torna in cella all’ergastolo

Può un boss di 88 anni tornare all’ergastolo per l’omicidio di un brigadiere dei carabinieri commesso 25 anni fa? Bisognerebbe chiederlo a Francesco Barbaro detto Cicciu u castanu, storico capo di una delle famiglie storiche della ‘ndrangheta protagonista della faida di Castellace contro i Mammoliti. Cicciu u castanu – che di anni di galera se ne è fatti già un bel po’ per una vecchia condanna a 25 anni per sequestro di persona è anche considerato l’ideatore del sequestro Sgarella) – è vittima di un combinato disposto e non può beneficiare dell’istituto del cumulo giuridico. Quindi anziché 30 anni dovrà scontare l’ergastolo. […]

  

L’Emilia rossa non si è accorta della ‘ndrangheta

Come volevasi dimostrare. Neanche l’Emilia rossa si è accorta in tempo che la ‘ndrangheta aveva ormai contaminato l’ormai ex feudo comunista. Oggi si scopre che Fernando Ferioli, il sindaco di Finale Emila (comune simbolo del sisma) era stato pericolosamente avvicinato dai boss calabresi. E sul Comune si allunga l’onta dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. Secondo la Gazzetta di Modena infatti la commissione d’accesso nominata lo scorso giugno dal prefetto di Modena, Michele Di Bari, avrebbe suggerito l’ipotesi peggiore. Un fulmine a ciel sereno? Mica tanto. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna che lavorano all’inchiesta Aemilia avevano già puntato […]

  

La Bindi, i cacicchi e l’abbraccio con i boss

Tutti a indignarsi per una frase di Rosy Bindi («La camorra è un elemento costitutivo della società e della storia di Napoli»), tutti ad aggrapparsi alle virgole e nessuno che entri nel merito della vicenda. A me la Bindi sta antipatica, la sua Antimafia e il vizietto di dare patenti anche di più ma stavolta la parlamentare certo poco avvezza a parlare di mafie e dintorni non è andata lontano dalla verità. Ma nel dibattito su chi indica la Luna non voglio perdere tempo a parlare del dito, è meglio parlare della Luna. La Luna, a casa mia, si chiama […]

  

La mafia, i veri pupari e le sceneggiate tv

Non si spengono le polemiche sulla presenza dei Casamonica in tv. Intendiamoci subito: i giornalisti fanno il loro mestiere, che è raccontare la verità. Vespa l’ha fatto, amen. Le vestali dell’informazione che si stracciano le vesti dimenticano che senza i giornalisti il funerale da Papa con elicottero, carrozza trainata da cavalli e la sigla del Padrino non sarebbe finito ovunque, da internet ai giornali. Condivido però anche la posizione di Pino Masciari, che ce l’ha con la tv pubblica «che dà spazio a famigliari di boss liberi di sbeffeggiate i cittadini onesti, magari le stesse vittime del clan» mentre «si […]

  

E lo Stato litiga sulla lotta alla ‘ndrangheta

La lotta alla ’ndrangheta è una cosa seria ma lo Stato non smette di farsi del male inanellando un autogol dietro l’altro. Qualche giorno fa ha destato scalpore la notizia che Paolo Rosario De Stefano è uscito dal carcere per meriti universitari. Il figlio naturale di don Giorgio de Stefano, capo bastone indiscusso della famiglia di ’ndrangheta uscita vincente dalle guerre di mafia, studia Giurisprudenza – come da tradizione di famiglia – e grazie alla legge si è guadagnato l’uscita anticipata di galera. «Scusi ma perché dovrei pentirmi? era estremamente preparato e sicuro di sé, sciolto. Il 30 se lo […]

  

Emilia fa rima con ‘ndrina, tramonta il mito del governo rosso

L’operazione anti ‘ndrangheta chiamata AEmilia segna la fine del modello «rosso» di governo che il Pd sogna di esportare a Palazzo Chigi.  Le indagini della Dda di Bologna sulla ‘ndrangheta emiliana hanno toccato storiche roccaforti democrat come la Reggio Emilia guidata fino a poco tempo da dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio, Parma, Piacenza e Modena, su fino a Verona, Mantova e Cremona. Si tratta della ‘ndrangheta guidata dal boss di Cutro Nicolino Grande Aracri, che si arricchiva secondo gli inquirenti grazie a un flusso di denaro che arrivava da una ragnatela di società. Il denaro finiva in tasca al […]

  

Peggio della ‘ndrangheta c’è solo la finta Antimafia

Dio salvi la Calabria dalla ‘ndrangheta e dalla malapolitica. Soprattutto da quella che si ammanta di antimafia, salvo poi scoprire che… Prendete ad esempio l’ex sindaco e simbolo antimafia di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole: al processo di Crotone il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per lei e per il marito con l’accusa di corruzione elettorale, turbativa d’asta e abuso d’ufficio aggravati dalle modalità mafiose. Secondo l’indagine condotta dalla Guardia di finanza di Crotone la Girasole (candidata con la lista civica Sinistra Arcobaleno) sarebbe stata eletta grazie ai […]

  

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