30Ott 13
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Affondo molto duro del New York Times su Obama. “Un comandante in capo o un presidente spettatore?”, si chiede provocatoriamente il quotidiano in un articolo in cui affronta due temi per cui Obama è al centro delle critiche, nazionali e internazionali: la riforma sanitaria e lo spionaggio ai danni dei capi di Stato alleati. In entrambi i casi, ricorda il Times, la giustificazione del presidente è stata grosso modo la stessa: “Non lo sapevo”. Non era stato informato, ha spiegato il dipartimento della Salute facendo riferimento ai problemi del sito internet dove acquistare le polizze assicurative, emersi già prima del […]
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29Ott 13
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Il Los Angeles Times scrive che gli 007 americani sono molto arrabbiati con Obama. Il quotidiano pubblica lo sfogo di diversi componenti dello spionaggio Usa, ovviamente rimasti anonimi. “Barack Obama ci ha scaricato – rivela una fonte – ci ha abbandonato al nostro destino, prendendo le distanze dallo scandalo Nsa. Il presidente – prosegue – potrebbe non aver ricevuto briefing specifici sullo spionaggio dei leader, come dice la Nsa. Ma certamente tutto il Consiglio nazionale della Sicurezza della Casa Bianca sapeva cosa stesse accadendo, sostenere il contrario è semplicemente ridicolo”. Altre fonti citate dal giornale ammettono di non sapere come […]
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25Ott 13
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Secondo le rivelazioni del Guardian gli Usa controllavano le telefonate di almeno 35 leader stranieri e di migliaia di cittadini in Europa e nel resto del mondo. L’Europa si sente tradita. Esplode la rabbia di Angela Merkel e, con diversa intensità, degli altri leader europei. Dal Consiglio europeo di Bruxelles i capi di governo del Vecchio Continente avvertono Washington che “una mancanza di fiducia rischia di pregiudicare la lotta al terrorismo”. Francia e Germania hanno chiesto colloqui con gli Usa per arrivare a “un’intesa” per un codice di buona condotta sullo spionaggio. Tutti si scandalizzano (o fanno finta di scandalizzarsi). […]
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21Ott 13
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In America c’è chi non ha preso bene la decisione del partito repubblicano di interrompere la battaglia su shutdown e default. Alcuni parlamentari vicini ai Tea Party hanno deciso di chiudere i rubinetti e non dare più un soldo al Grand Old Party. Secondo i dati della commissione elettorale federale, consultati da Politico.com, non hanno versato soldi almeno otto dei più accesi sostenitori dello shutdown – come Justin Amash, eletto nel Michigan – mentre altri hanno versato poco o niente. Un segno della loro volutamente marcata distanza rispetto all’establishment tradizionale del partito. Una brutta tegola a circa un anno dalle […]
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17Ott 13
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La crisi dello shutdown e lo scontro sul tetto debito “hanno provocato danni non necessari” all’America. Ora è tempo di cambiare pagina, democratici e repubblicani devono saper lavorare assieme per trovare punti d’intesa. È il messaggio che il presidente americano Barack Obama lancia all’indomani dell’accordo in extremis che ha riaperto il governo ed evitato il default. Il presidente ringrazia i parlamentari democratici e i “repubblicani responsabili” che hanno permesso l’accordo, ma sottolinea che “non ci sono vincitori”, perché le “ultime settimane hanno inflitto danni non necessari alla nostra economia” e le “minacce” di un nuovo shutdown e di un nuovo […]
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17Ott 13
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Alla fine il salvataggio è arrivato: il Congresso degli Stati Uniti ha varato un provvedimento d’emergenza che garantisce la riapertura dello Stato federale e innalza il limite di 16mila miliardi di dollari al debito pubblico dello Stato. L’accordo, raggiunto al Senato fra il leader della maggioranza democratica Harry Reid e quello della minoranza repubblicana, Mitch McConnell, ha posto fine a uno stallo che durava da settimane. Poche ore dopo, la maggioranza repubblicana alla Camera ha capitolato, garantendo l’approvazione del provvedimento e il suo invio al presidente per la ratifica. Il “Washington Post” sottolinea che gli Usa hanno ottenuto una mera […]
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16Ott 13
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Democratici e repubblicani hanno trovato il modo per superare lo shutdown ed evitare il default dello Stato: “Abbiamo raggiunto il compromesso per alzare il tetto del debito e riaprire il governo”, ha detto in aula Harry Reid, leader della maggioranza democratica in Senato. Il superamento dello stallo viene confermato anche dall’intenzione, da parte del senatore Ted Cruz (nella foto), uno dei falchi dei Tea Party, di non andare avanti con manovre ostruzionistiche per far saltare l’intesa. L’accordo prevede la riapertura dello Stato federale sino al 15 gennaio e l’innalzamento del debito sino al 7 febbraio. Previste anche alcune modifiche fiscali […]
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15Ott 13
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La Casa Bianca riconosce che ci sono stati dei progressi sullo sblocco dello shutdown e l’innalzamento del tetto del debito, ma siamo ben lontani dall’accordo. A complicare le cose sono le nuovi condizioni poste dalla maggioranza repubblicana alla Camera, che per superare lo stallo fiscale di fatto ha chiesto il rinvio dell’entrata in vigore della riforma sanitaria (Obamacare). Condizione difficilmente accettabile da parte di Obama. Il presidente è pronto a trattare, ma solo dopo l’approvazione delle legge sul budget e l’innalzamento del tetto al debito. D’altro canto, come anticipa la Cnn, la nuova proposta dei repubblicani non ha nemmeno i voti […]
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14Ott 13
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Ultime ore di trattativa per scongiurare il default americano. Il capo dei democratici Harry Reid ha presentato una proposta al suo omologo, il presidente dei senatori repubblicani Mitch McDonnell, per cercare di risolvere i due problemi: lo shutdown e il tetto del debito. I democratici, d’accordo con Obama, vogliono far riaprire lo Stato federale sino al 31 dicembre e, al contempo, permettere lo sfondamento del tetto del debito fino a tutto il 2014. In cambio sono disposti a concedere ai repubblicani alcune modifiche sull’applicazione della Obamacare (il rinvio di alcune tasse e la richiesta che chi gode dalla riforma sanitaria […]
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13Ott 13
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L’America si sforza di tornare alla normalità. Nonostante lo shutdown e la chiusura di diverse attività gestite dal governo federale, alcuni parchi e monumenti nazionali molto importanti, come la Statua della Libertà, il Grand Canyon o il Monte Rushmore, vere e proprie icone degli Stati Uniti, riaprono al pubblico. I soldi necessari sono stati trovati dai singoli stati. “Ogni giorno che Liberty Island rimane chiusa perdiamo visitatori che avrebbero speso soldi nelle nostre imprese locali”, ha detto il governatore dello stato di New York, Mario Cuomo, che ha raggiunto un accordo per finanziare con oltre 60 mila dollari al giorno […]
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