Bernie Sanders a Las VegasC’eravamo lasciati sottolineando che l’elettorato democratico (in New Hampshire) premiava i moderati. Ma in Nevada, primo stato multietnico fra quelli dove fino ad ora si è votato, il “socialista” Bernie Sanders è tornato a ruggire, raccogliendo il 40,7% dei consensi raccolti nei caucus, contro il 19,7% del redivivo Joe Biden. Dietro di loro troviamo Pete Buttigieg al 17,1% ed Elizabeth Warren all’11,2%. Gli altri in corsa: Amy Klobuchar 6,7%, Tom Steyer 4%.

Dato interessante quello del Nevada, tenuto conto che il 29% della popolazione è composta da latini, il 10% da afromaericani e il 9% da asiatici. Il Washington Post ha sottolineato che in Nevada Sanders ha prevalso sia fra gli elettori istruiti che quelli che non hanno frequentato il college, conquistando la maggioranza di elettori in tutte le fasce di età sotto i 65 anni. Per il senatore del Vermont ha votato più della metà degli ispanici. Il sindacato Culinary Union, molto potente in Nevada, si era schierato pubblicamente contro la riforma della sanità proposta da Sanders: nonostante ciò il senatore ha trionfato anche nei caucus dove vi era una forte presenza di iscritti al sindacato. Nel 2016, Sanders non era riuscito a conquistare il sostegno delle minoranze e questo era stato uno dei fattori che hanno portato alla vittoria di Hillary Clinton alle primarie.

Joe BidenSanders conferma la propria leadership mentre Biden inizia a rifiatare dopo le brutte figure rimediate in Iowa e New Hampshire. “In Nevada abbiamo appena riunito una coalizione multigenerazionale e multirazziale che non solo vincerà in Nevada, spazzerà questo Paese”, ha detto Sanders. Messaggio più che comprensibile con cui cerca di galvanizzare il proprio elettorato. Ma, inutile nasconderlo, preoccupa l’establishment democratico, che lo considera troppo di sinistra per sconfiggere Trump. “Sanders crede in una rivoluzione inflessibile e ideologica che esclude la maggior parte dei democratici, per non parlare della maggior parte degli americani”, ha detto il giovane rampante Buttigieg, considerato un dem moderato. Biden tiene invece a far sapere a tutti che lui c’è: “Siamo vivi, stiamo tornando e vinceremo”. Poi ha aggiunto di  non essere “né un socialista né un plutocrate”, polemizzando con Sanders ma soprattutto con Bloomberg, che correrà a partire dal Super Tuesday del 3 marzo.

Il presidente Donald Trump si è congratulato con Sanders per la sua vittoria. “Spero che lo tratteranno in maniera imparziale”. Poi ha poi accusato il presidente della commissione intelligence della Camera, il democratico Adam Schiff, di aver diffuso l’informazione che la Russia starebbe aiutando Sanders con la sua propaganda. “Nessuno me l’ha mai detto. Dovrebbero indagare su Schiff”. Giova ricordare che il deputato democratico è stato uno dei principali accusatori di Trump nel processo di impeachment.

Il conteggio dei delegati

Bernie Sanders 34
Pete Buttigieg 23
Elizabeth Warren 8
Joe Biden 8
Amy Klobuchar 7

Ancora nessun delegato per Michael Bloomberg, Tulsi Gabbard e Tom Steyer

Michael Bennet, Deval Patrick, Andrew Yang: si sono ritirati dalla corsa

In ciascuno Stato si eleggono i “delegati” alla “convention democratica” (in programma a Milwaukee dal 13 al 16 luglio) in base al proprio dichiarato sostegno ai vari candidati. A questi si aggiungono una minoranza di “super-delegati” (le personalità del partito) che sono slegati dal voto popolare. Per ottenere la candidatura (nomination) occorrono 1.991 delegati.

 

 

Tag: , , , , ,