Trump assolto. Il Gop regge, nonostante qualche distinguo
Finisce con un nulla di fatto il secondo processo contro Donald Trump. Dopo un’accesa battaglia al Senato l’ex presidente è stato assolto dall’accusa di aver “volontariamente incitato violenza contro il governo degli Stati Uniti”. La causa promossa dai democratici non è riuscita a convincere un sufficiente numero di repubblicani: solo sette, infatti, quelli che hanno votato sì all’impeachment. Per arrivare a una condanna occorrevano i voti di 67 senatori. A giudicare Trump colpevole sono stati 57, quelli che hanno votato per la non colpevolezza sono stati 43. Oltre ai 50 democratici sono sette i senatori repubblicani che hanno votato sì. Il Partito Repubblicano, dunque, ha retto tutto sommato bene una prova in cui era in gioco la compattezza politica dei conservatori.
Trump esulta, ringrazia i suoi avvocati e bolla il processo come “un’altra fase della più grande caccia alle streghe nella storia del nostro Paese”. “Voglio innanzitutto ringraziare la mia squadra di avvocati dedicati e altri per il loro instancabile lavoro a favore della giustizia e della difesa della verità. I miei più sentiti ringraziamenti anche a tutti i senatori e membri del Congresso degli Stati Uniti che si sono schierati con orgoglio per la Costituzione che noi tutti veneriamo e per i sacri principi legali al cuore del nostro Paese”.
Poi l’ex presidente ha preannunciato il ritorno in campo. “Il nostro storico, patriottico, bellissimo movimento Make America Great Again è solo all’inizio. Nei prossimi mesi avrò molto da condividere con voi e sono ansioso di proseguire insieme questo nostro incredibile viaggio per la grandezza dell’America e per tutta la nostra gente. Se deciderà di farlo Trump potrebbe ricandidarsi alla presidenziali del 2024. Ma in ogni caso continuerà ad esercitare un peso importante in seno al Gop.
Singolare la posizione di Mitch McConnell, leader repubblicano al Senato: di fatto ha accusato Trump di essere colpevole ma ha spiegato di aver votato contro perché l’impeachment contro un ex presidente avrebbe creato un pericoloso precedente. “Non c’è dubbio che il presidente Trump sia praticamente e moralmente responsabile” dell’assalto a Capitol Hill. “Le persone che hanno assaltato questo edificio credevano che di agire sulla base di desideri e indicazioni del loro presidente. Il presidente Trump è ancora responsabile per tutto quello che ha fatto quando era in carica, come un normale cittadino, a meno che non venga applicato lo statuto di prescrizione”. McConnell ha spiegato poi di aver votato contro l’impeachment poiché giudica incostituzionale il processo al Senato contro un ex presidente. La leader democratica della Camera, Nancy Pelosi, per questa sua scelta l’ha accusato di “codardia”.
Come ha reagito la Casa Bianca? “Sebbene il voto finale non abbia portato a una condanna, la sostanza dell’accusa non è in discussione. Persino coloro che si sono opposti alla condanna, come il leader della minoranza al Senato McConnell, credono che Donald Trump fosse colpevole di una ‘vergognosa inadempienza del dovere’ e ‘praticamente e moralmente responsabile di aver provocato la violenza scatenata in Campidoglio”. Sono queste le parole con cui in una nota si è espresso il presidente Joe Biden.
Jamie Raskin, responsabile dell’impeachment contro l’ex presidente, ha espresso orgoglio per il lavoro svolto dalla sua squadra, anche se la condanna non è arrivata. In conferenza stampa Raskinn, come riporta il Guardian, ha sottolineato che “è stato il voto di impeachment più bipartisan nella storia del Senato degli Stati Uniti”. Raskin ha poi menzionato il discorso del leader della minoranza del Senato, McConnell, che ha fatto eco alle argomentazioni avanzate dai responsabili dell’impeachment, anche se McConnell ha votato per l’assoluzione.
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