Gli Usa e il 4 luglio

“Il secondo giorno di luglio del 1776 – scrisse John Adams alla moglie – sarà l’evento più memorabile della storia dell’America. Sono portato a credere che sarà celebrato dalle generazioni future come una grande festa commemorativa. Dovrebbe essere celebrato come il giorno della liberazione, attraverso solenni atti di devozione a Dio Onnipotente. Dovrebbe essere festeggiato con pompe e parate, con spettacoli, giochi, sport, spari, campane, falò ed illuminazioni, da un’estremità di questo continente all’altra, oggi e per sempre”. L’uomo che sarebbe diventato il secondo presidente degli Stati Uniti d’America sbagliò di soli due giorni. Il giorno dell’Indipendenza, infatti, viene festeggiato […]

  

Thanksgiving

Negli Stati Uniti la “Festa del ringraziamento” è quella che, tradizionalmente, riunisce le famiglie. Molto più del Natale e di ogni altra festa laica o religiosa. L’origine del Thanksgiving day risale al XVII secolo. William Bradford, governatore della colonia fondata a Plymouth (Massachusetts) dai padri pellegrini, a Plymouth, nel 1676 emise un ordine: “Tutti voi pellegrini, con le vostre mogli e i vostri piccoli, radunatevi alla casa delle assemblee, sulla collina… per ascoltare lì il pastore e rendere grazie a Dio onnipotente per tutte le sue benedizioni”. Un segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e per quanto ricevuto […]

  

Charlie, le vignette spaccano il New York Times

C’è una forte ritrosia da parte della stampa americana (che sulla carta dovrebbe essere paladina della libertà) a pubblicare le vignette di Charlie Hebdo. Giornali, agenzie di stampa e tv Usa hanno preferito evitare, altri, invece, hanno pubblicato oscurando però le vignette “incriminate”. Addirittura la Associated Press ha eliminato dal proprio archivio una foto in cui compariva Stephane Charbonnier con in mano una copia del suo giornale. Cnn, New York Daily News e Telegraph avevano usato questa foto, provvedendo però, autonomamente, a offuscare il Maometto disegnato sulla copertina. Il dibattito è aperto negli Usa, e non mancano le polemiche: giusto […]

  

Il Grande dittatore e The Interview

Di qualunque colore, continente o epoca siano, i dittatori hanno sempre il solito vizio: vogliono reprimere la libertà degli uomini. Ma se c’è una libertà che non può essere imprigionata, perché prima o poi riesce a rompere le catene, è la libertà di pensiero. Guai a pensare di poterla cancellare. Gli italiani poterono vedere al cinema “Il Grande dittatore”, di Charlie Chaplin, nel 1949. Il film era uscito nel 1940 (nel 1941 aveva vinto l’Oscar), ma in quasi tutta l’Europa ne era stata vietata la distribuzione per volere della Germania nazista. Poi la guerra fece il resto. In Gran Bretagna […]

  

Perché piace così tanto House of Cards

Talmente “bastardo dentro” da arrivare a tutto, ma proprio a tutto, pur di raggiungere il risultato. Stiamo parlando di Frank Underwood, protagonista di House of Cards, una delle serie tv più  discusse in America e  da noi. Le ragioni del successo sono molteplici. Dal cast di notevole spessore (il fuoriclasse Kevin Spacey e l’ottima Robin Wright), la buona sceneggiatura, la trama, il fascino degli intrighi di palazzo, il robusto budget (100 milioni di dollari per le prime due serie). Ma è soprattutto una cosa che colpisce: la cattiveria del protagonista, un uomo senza peli sullo stomaco che ci porta nei […]

  

Usa, Columbus day in crisi. Perché?

Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scopriva il Nuovo continente (il navigatore genovese giunse nell’odierna San Salvador). Il “Giorno di Colombo” viene festeggiato ogni anno il secondo lunedì di ottobre per ricordare la “nascita dell’America”. La festa (è nazionale dal 1934, per decisione di Franklyn Delano Roosvelt) è particolarmente sentita dalla comunità italo americana. Ma quest’anno c’è aria di crisi. E non solo perché a Seattle le autorità cittadine hanno deciso di celebrare oggi i nativi americani e non l’arrivo di Colombo. Ci sono altri motivi di crisi. Ne ha parlato l’emittente Nbc, chiedendosi dove siano finite le Little Italy […]

  

Il Nobel fece arrabbiare Obama

Contrariamente a quanto si possa immaginare quando gli dissero che aveva vinto il premio Nobel per la pace Obama non fece salti di gioia ma, anzi, si irritò molto. Ovviamente senza dirlo a nessuno, se non ai più stretti collaboratori. Il riconoscimento, infatti, gli creò non pochi imbarazzi. A rivelarlo, a quasi cinque anni di distanza, è un diplomatico norvegese, Morten Wetland, ambasciatore alle Nazioni Unite dal 2008 al 2012. “Il mio giorno più imbarazzante alle Nazioni Unite è stato quando fu annunciato il premio Nobel per la pace a Obama”, ha raccontato al quotidiano norvegese Dagens Naeringsliv. “Il mio […]

  

11 Settembre, il museo non rispetta l’Islam?

Gli Stati Uniti faticano ancora molto a liberarsi dallo spettro dell’11 Settembre. Prova ne è l’ultima forte polemica scoppiata intorno al museo in ricordo delle vittime degli attacchi alle Torri gemelle, il National September 11 Memorial Museum, che verrà aperto tra pochi giorni alla presenza di Barack Obama, dei parenti delle vittime, dei sopravvissuti, dei primi soccorritori e dei cittadini. L’attesa per l’inaugurazione è stata oscurata da una polemica culturale-religiosa che, per certi aspetti, ha del surreale. Vediamo meglio di cosa si tratta. Alcuni religiosi musulmani sostengono che un documentario proposto ai visitatori del museo legherebbe ingiustamente l’Islam al terrorismo. […]

  

Lettera di Lincoln al maestro del figlio

Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti, scrisse una lettera all’insegnante del figlio, nel suo primo giorno di scuola. Monticello ve la ripropone perché, oltre che molto bella, è di estrema attualità e andrebbe scritta ancora oggi, dai genitori, agli insegnanti dei propri ragazzi. – – – – – – – – – – “Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà fede, amore […]

  

Mister Amazon si compra il Washington Post

Cosa avrà spinto Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, a sborsare 250 milioni di dollari per comprarsi un giornale? A dare l’annuncio del cambio di proprietà è il quotidiano stesso, il Washington Post, scrivendo che si tratta di una mossa “improvvisa e scioccante”, visto anche che “poche persone erano consapevoli che la vendita fosse in corso”. L’acquisto, spiega ancora il Post, è stato effettuato a titolo personale. Vuol dire che il giornale sarà di Bezos e non di Amazon, il colosso mondiale delle vendite sul web. Finisce l’era della famiglia Graham, ai vertici del foglio di Washington DC […]

  

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