“L’immagine del presidente degli Stati Uniti Joe Biden fornita dalla stampa non ha nulla a che fare con la realtà”. Vladimir Putin l’ha detto durante un incontro, a Mosca, con alcuni neo laureati. “Voglio dire che l’immagine del presidente Biden, ritratta dalla nostra e anche dalla stampa Usa, non ha nulla a che fare con la realtà”. Cosa vorrà dire Putin? Di certo qualcosa si sta muovendo negli equilibri geopolitici, e non è detto che i rapporti tra Stati Uniti e Russia debbano continuare ad essere così tesi come negli ultimi anni. Biden si è guadagnato il rispetto dei russi, secondo Kadri Liik, analista dell’European Council on Foreign Relations: “Non perché è stato duro o perché ha “usato toni di confronto con Putin. Ma perché ha dimostrato di saper scegliere con saggezza le sue battaglie e ha dimostrato di saper mantenere sia l’equilibrio che l’integrità”.

Certo, non bastano un colloquio o una stretta di mano per modificare i rapporti di forza e le ataviche diffidenze tra le due super potenze. Ma almeno i due presidenti si sono detti in faccia, con chiarezza, su quali terreni possono collaborare/interagire e su quali invece non è possibile farlo, come ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Dal punto di vista dei leader (il summit, ndr) è stato un opportunità di esprimere direttamente la loro posizione e capire più o meno dove possono interagire e quale interazione invece non è possibile al momento data la completa divergenza delle posizioni e anche questo è un plus”.

I disaccordi restano, a partire dai diritti umani, ma anche sull’Ucraina e il ruolo (per meglio dire l’allargamento della sfera d’influenza) della Nato. A complicare le cose c’è anche il “caso Navalnj”, il dissidente russo incarcerato, su cui l’Occidente intero chiede la liberazione. Ma su tante altre questioni non meno importanti sembra ci sia la piena disponibilità a dialogare da “persone adulte”, senza prendersi in giro e farsi false promesse. Qualcuno sussurra che la “guerra fredda è tornata”, ricordando però che mai come durante la guerra fredda il mondo abbia vissuto un periodo di così lungo equilibrio e pace.

Interessante registrare anche la reazione da parte della Cina, che accoglie con favore l’intesa raggiunta tra Biden e Putin per il proseguimento del dialogo bilaterale e la stabilità strategica. Significativo l’apprezzamento anche da Mikhail Gorbaciov. L’ex presidente dell’Unione Sovietica in un’intervista all’agenzia Interfax sottolinea che “i presidenti hanno fatto il primo passo verso la garanzia della stabilità strategica, la cosa principale ora è non deviare da questo cammino (…). I presidenti hanno superato i dubbi e l’ambiguità, comprendendo che la sicurezza è la questione principale e che la questione nucleare è particolarmente pericoloso per il mondo (…). Accolgo con favore gli accordi dei nostri leader che, come facemmo non molto tempo fa io e Reagan, hanno affrontato la questione della sicurezza (…) fu allora che iniziò lo sforzo per il disarmo nucleare, un impulso che non si è esaurito perché la gente ha creduto nella sicurezza nucleare (…) Sono convinto che tutti saranno soddisfatti dei risultati”, ha concluso Gorbaciov, “la gente vuole crescere le future generazioni in pace e bisogna creare le condizioni per questo”.

Biden e la “prova del budino”

Nonostante i rapporti tesi, da tempo, tra i due Paesi, il vertice è andato bene. Parlando ai giornalisti prima di salire sull’Air Force One per tornare a Washington Biden dice di “sentirsi bene” dopo il meeting. Ma ribadisce che solo le azioni di Mosca potranno confermare (o meno) se sono stati fatti progressi. “C’è la concreta possibilità di un miglioramento delle relazioni”, ammette Biden. “È stato importante incontrarsi di persona, per evitare fraintendimenti su quello che intendevo comunicare. Ho fatto quello che dovevo fare. Questa non è una questione di fiducia ma di interessi e di verifica degli interessi. La prova del budino si ha quando lo si mangia. Molto presto sapremo”…

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