Al colloquio di lavoro con la mamma
Dopo aver proposto ai lettori una guida sulle cose da sapere per superare il colloquio di lavoro e aver analizzato con l’aiuto di un head hunter quali sono criteri con cui assumono le aziende, Wall & Street torna ad affrontare il primo contatto dei giovani con il mondo delle imprese. Le statistiche evidenziano un dato disarmante: i ragazzi italiani si presentano sempre più sovente alle selezioni accompagnati dai genitori, mamma in testa. A segnalare l’esercito di novelli Tanguy, ricorderete il film di produzione francese, è la società di servizi Bp Sec di cui avevamo già pubblicato i consigli per fare sesso con i colleghi d’ufficio senza infrangere le policy aziendali.
Secondo le statistiche della società di consulenza, che ha selezionato oltre mille candidati per le aziende del settore green, un quarto dei giovani si reca al colloquio accompagnato dai genitori, soprattutto la madre, il 20% dal fratello, il 50% dalla moglie o fidanzata.
In un’epoca in cui i giovani non hanno le risorse per lasciare il nido famigliare, genitori e parenti credono quindi di poter avere un ruolo nella presentazione di una candidatura, ma i risultati sono disastrosi. Non solo, sempre più spesso mamma e papà, dopo essersi accomodati (a malincuore) nella sala di attesa, si spingono a chiamare la segreteria per avere informazioni sull’esito dell’incontro del proprio figlio. Conferma il vizietto anche la direttrice dell’hotel di lusso CastaDiva Resort sul Lago di Como, Miriana Verga: «I candidati vengono con entrambi o uno solo dei genitori, con il cugino o con la fidanzata e la prima cosa che chiedono è quanto guadagnano, se il fine settimana lavorano, se fanno full time o part time. Inoltre, cosa ancor più grave, parenti o amici spesso e volentieri pretendono di assistere al colloquio».
Non certo il modo migliore per farsi scegliere in un mercato, dove la competizione e la corsa a un impiego qualsiasi (anche a tempo determinato) è diventata per i più impraticabile per i suoi stessi numeri: l’Istat calcola che la disoccupazione abbia raggiunto il 12,5%, con una punta del 41,5% tra i giovani, mentre l’Europa stenta a lasciarsi realmente alle spalle la peggiore recessione dal Dopoguerra e nello specifico l’Italia continua a essere tirata sul fondale da consumi e investimenti prossimi allo zero. Tutto questo senza ricordare il disastroso risultato della Riforma Fornero e il flop del bonus assunzioni pensato dal ministro Giovannini, che abbiamo già analizzato. Ecco perché Wall & Street ha proposto anche una guida, che tanto favore continua a registrare tra i lettori, con tutti i consigli utili per trovare lavoro ai giovani che ha 18 anni hanno terminato le superiori, ai neolaureati di 25 anni e per chi a 50 anni è rimasto senza stipendio. Ci siamo inoltre soffermati sia sulle facoltà che offrono maggiori possibilità di impiego sia su come studiare per trovare davvero lavoro; abbiamo analizzato i dieci lavori più richiesti d’Italia, lanciato una proposta per assumere gli over 50 e svelato i segreti e per creare una piccola impresa di successo.
Gli italiani però non hanno ancora imparato neppure a scrivere un curriculum vitae. Migliaia di e-mail e presentazioni ogni anno vengono cestinate dopo le prime righe perché mancano i requisiti minimi per poter essere presi in considerazione dalle aziende che ora, più che mai, non si possono permettere di sbagliare nella scelta dei propri collaboratori. Secondo gli ultimi dati, le risorse umane dedicano al massimo 30 secondi alla lettura di un curriculum, e soltanto il 2-3% di questi viene preso in considerazione per il posto.
Ecco allora un decalogo per predisporre una presentazione che sia realmente a prova di cestino della carta straccia:
- Essere meticolosi, riportando i risultati accademici con ordine
- Personalizzare il proprio curriculum alle specifiche caratteristiche dell’azienda
- Utilizzare un lessico appropriato ma non troppo ricercato e artificiale
- Evitare curriculum troppo informali e con informazioni non inerenti all’attività lavorativa
- Scegliere foto adeguate di buona risoluzione
- Non sovraccaricare la sezione degli hobby e delle attività extracurriculari e in modo particolare non elencare tutti gli sport praticati
- Prediligere il format del curriculum europeo per evitare errori
- Non farsi accompagnare dai genitori/parenti a un colloquio dove si presenta la propria candidatura
- Impedire a genitori/parenti di telefonare alle imprese per sapere se il cv sia stato ricevuto o sugli esiti di un colloquio
- Per quanto riguarda i settori Green, mostrarsi interessati alle tematiche ambientali senza apparire per questo estremisti
Le nuove leve – sottolinea Bp Sec – devono capire meglio il mercato nel quale vanno a proporsi. Il lessico deve essere tarato in funzione dell’azienda e del ruolo richiesto e non può essere un’esibizione intellettuale o di competenza specifica. Ha rilevanza anche l’immagine che si fornisce di se stessi, che deve apparire coerente con tutti gli altri aspetti del curriculum e adattata all’azienda target. E per quanto riguarda i nuovi settori come il Green? Se si ambisce ad entrare in un’azienda con una corporate social responsibility definita, conviene preparare un curriculum che richiami ai temi della sensibilità ambientale ed etica. Se si punta a lavorare nel settore green economy, la sensibilità ambientale è fondamentale, ma attenzione a non sfociare nell’idolatria dell’ambiente. Nessun imprenditore vuole avere in azienda un integralista ecologico, semmai professionisti che sappiano individuare soluzioni efficaci a tutela dell’ambiente e a vantaggio dell’economia.
Wall & Street