In un’economia stagnante come quella italiana, arricchire i propri studi con un periodo all’estero è quasi una scelta obbligata per gli universitari e i laureandi italiani che vogliono avere qualche chance di farsi notare dal mondo delle imprese e trovare lavoro. A spingere al trasloco sono tuttavia non solo opportunità di curriculum, di padronanza delle lingue straniere o programmi come l’Erasmus, ma anche il numero degli alloggi e il costo degli affitti richiesti in Italia agli studenti fuori sede. La disponibilità ufficiale copre soltanto il 2% del fabbisogno contro, ad esempio, il 23% della Svezia. E basta uno sguardo al resto d’Europa per scoprire che la Penisola impone anche canoni d’affitti pesanti come piombo.  Roma con 1300 euro al mese e Milano con 1200 euro, infatti, sono rispettivamente al secondo e terzo posto il costo delle locazioni  tra le quattro nazioni prese in esame da uno studio di Casa.it (Italia, Francia, Germania e Spagna). Va peggio solo a  Parigi, dove per un bilocale in posizione centrale si arriva a spendere anche 1.850 euro. Non ci si deve stupire più di tanto, perciò, che l’affitto di un appartamento per studenti nel centro di Bologna risulti identico a quello di un equivalente a Madrid (950 euro mensili), che i canoni a Firenze e Torino siano pari a quelli di Francoforte (850 euro) o che Pisa si ritrovi sullo stesso piano di Barcellona e Tolosa (750 euro).

Allineati sui prezzi, ma non sui tempi

Se i canoni medi di locazione nelle sedi universitarie italiane si avvicinano e talvolta superano quelli praticati in Germania, le nostre città scivolano all’ultimo posto dal punto di vista dei tempi di attesa per la firma del contratto. In nessuna delle 13 città universitarie europee prese in considerazione da Casa.it, infatti, la durata delle trattative arriva ai quasi 3 mesi registrati a Roma. In Spagna, Germania e Francia i tempi medi di attesa tra la pubblicazione dell’offerta e la stipula del contratto di locazione si collocano a cavallo tra poco meno di un mese e due mesi, con buona pace del mese e mezzo che fa di Pavia la sede universitaria italiana dove gli studenti fuorisede trovano più rapidamente sistemazione.

In sostanza un’altra occasione persa per il nostro Paese visto che,  stima il Sunia, già oggi  i 600mila  studenti fuorisede incrementano ogni anno l’economia delle città italiane sedi di università con quasi 1,5 miliardi di euro solo per posti letto e appartamenti in condivisione. 

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