Se il condominio non è verde, bolletta più salata
Il petrolio continua a passa di mano a prezzi stracciati ma, una volta avviata con decisione la ripresa economica globale, le quotazioni sono destinate a risalire con il risultato di gravare ulteriormente sulla bollette energetica cui devono fare fronte le famiglie italiane. Un motivo in più per utilizzare gli sgravi fiscali previsti e pianificare gli interventi necessari perché la casa in cui viviamo diventi “verde”, come vogliono le direttive europee. Controllare il proprio appartamento non è sufficiente, i condominii dotati di impianto di riscaldamento centralizzato costruiti prima degli anni ’90 – quando ancora non c’era una chiara normativa in termini di prestazione energetica in edilizia – rappresentano infatti la principale causa di spreco energetico.
I consumi energetici del settore residenziale in Italia, calcola Eurostat – hanno superato 34 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (pari al 29% dei consumi finali del nostro Paese) e il riscaldamento copre oltre i due terzi dei consumi domestici complessivi; seguono gli usi cucina e acqua calda sanitaria e l’illuminazione/utilizzo apparecchi elettrici.
Un modo per risolvere le problematiche sui condominii già parzialmente riqualificati e, soprattutto, come effettuare i corretti interventi sugli edifici ancora da riqualificare è realizzare una Diagnosi Energetica preventiva (diventata obbligatoria con il decreto legislativo 102/2014 per tutti gli stabili condominiali d’Italia se si devono installare sistemi di contabilizzazione del calore entro il 31 dicembre 2016). Da qui l’idea di Econdominio di tornare a promuovere la propria campagna di diagnosi energetica, gratuita per i condomìni centralizzati. L’iniziativa è già attiva in 39 province di 7 regioni e guardando al solo Milanese nel biennio 2013-2014, 127 i controlli e 23 lavori di intervento effettuati hanno permesso di scaricare 560,2 tonnellate di CO₂ in meno nell’ambiente, a fronte di un risparmio superiore alle 400mila euro all’ anno per famiglie che vi risiedono, pari a 17mila euro annui per condominio.
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