Italo Americano
Il fondo americano Global Infrastructure Partners III Funds (Gip) ieri ha acquisito per quasi 2 miliardi di euro Italo. In tale operazione rientra anche l’accollo di oltre 400 milioni di euro di debiti che, ad oggi, pesano su Italo-Ntv, mentre i 30 milioni di dividendi della gestione odierna resteranno nelle tasche degli azionisti italiani. Inoltre va evidenziato che l’offerta del fondo americano prevede la facoltà dei destinatari della medesima di reinvestire fino ad un massimo del 25% dei proventi derivanti dalla vendita alle stesse condizioni dell’eventuale acquisto da parte di Gip. Il nodo su cui si è trovato a discutere il consiglio di amministrazione del gruppo ferroviario è stato se valutare la documentazione predisposta in vista della quotazione in borsa, con uno sbarco in Piazza Affari, piuttosto che scegliere la strada americana, la quale però avrebbe privato, di fatto, l’Italia di una delle aziende più innovative nel settore dei trasporti.
«La scelta di vendere a Gip – commenta Fabio Accinelli, esperto di diritto dei mercati finanziari – è quella economicamente più valida per il nostro Paese: la nuova proprietà è una entità finanziaria molto liquida, che può innescare nei trasporti nazionali un nuovo piano industriale basato sia sulla gestione dei prezzi al ribasso, e quindi più convenienti per i consumatori, sia incrementare la qualità del servizio offerto». Secondo Accinelli, non bisogna interpretare l’acquisizione come «un altro pezzo di industria italiana che se ne va» ma, più realisticamente, come «un importante investimento economico e finanziario che arriva in Italia per durare nel tempo». «Senza ombra di dubbio il mercato imprenditoriale “Made in Italy” risulta sempre più ambito da parte di investitori esteri e quindi è positivo che un fondo di primaria importanza quale Gip abbia deciso di investire su Italo».
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