Le statistiche o meglio gli statistici a volte affascinano, a volte fanno arrabbiare, a volte inebriano, a volte deprimono.

A volte presentano dopo calcoli complicati la probabilità che un evento accada. Non staremo qui a descrivere i tortuosi modi in cui si possono calcolare queste eventualità, nè i differenti approcci. Ma sono largamente usati in campi che hanno un impatto nella vita quotidiana di tutti noi (si pensi solo al lavoro che fa un’assicurazione che stima la probabilità che un evento si verifichi o meno).

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Dopo questo preambolo veniamo al dunque: nel “lontano” 2000 la competizione elettorale tra George W. Bush e Al Gore si arenò (e per un bel po’ di giorni…. 2 settimane!) sul riconteggio delle schede dello Stato della Florida (che anche questa volta sarà decisivo e anche questa volta è in bilico). Ebbene è stato calcolato che nello scontro Clinton – Trump c’è una probabilità pari a poco più del 9% (per la precisione al 9,2% al 6/11/2016) che si dovrà procedere ad un riconteggio in uno Stato decisivo per l’elezione (il che avviene quando il margine di distacco è inferiore al 0,5%).

Ma vi sono numeri ancora più stimolanti:

  •  il pareggio dei collegi tra i 2 big contender, ovvero 269-269 ha una probabilità dello 0,7% di verificarsi
  • il mancato superamento della soglia per l’elezione da parte di tutti i candidati (nessuno raggiunge i 270 grandi elettori) è pari all’1,2%

Meno affascinanti come scenario, ma molto interessanti per quanto riguarda la comprensione della mobilità del corpo elettorale statunitense sono queste ultime due statistiche che voglio portare all’antenzione:

  • 0,3% di probabilità che la distribuzione degli Stati per i candidati ricalchi quanto avvenuto nel 2012
  • 63,8% che H. Clinton vinca uno stato in cui 4 anni fa vinse M. Romney
  • 87,9% che D. Trump vinca in uno stato un cui 4 anni fa vinse B. Obama

Insomma, mentre i due candidati fremono per sapere chi “regnerà” per i prossimi 4 anni (o 8 se riesce nella rielezione che spesso accade) e chi invece è destinato all’oblio nel volgere di poco tempo, vale la pena riflettere ancora una volta su come un sistema elettorale (in questo caso quello Statunitense) possa contenere delle distorsioni tali da rendere la corsa così incerta o comunque lontana da un conteggio che assegni la vittoria a chi ottiene più voti.

Ma anche in Italia, in passato e – temo – anche in futuro, sappiamo bene come complicare una legge elettorale….

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