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Mentre Cipro per accedere agli aiuti europei dà il via al peggior prelievo forzoso sui conti correnti di Giuliano Amato nel 1992, in Germania c’è chi si scervella su come evitare il contagio cipriota. Ovviamente gli indiziati numero uno sono i soliti noti: Spagna e, soprattutto, Italia.

Della proposta di salvataggio cipriota da 10 miliardi di euro ormai sappiamo quasi tutto: prelievo del 6,75% sui conti con giacenze  fino a 100mila euro e del 9,9% per i depositi oltre tale soglia. Obiettivo: raggranellare 5,8 miliardi di euro da porre a garanzia degli aiuti. I correntisti di nazionalità cipriota avranno in cambio azioni delle loro banche. Per quelli esteri, in prevalenza russi, ciccia. Il principio fondante del salasso è il seguente: Cipro ha un’economia essenzialmente finanziaria e l’austerity funzionerebbe poco. Perciò anziché metter le mani nelle tasche dei cittadini con le solite manovre lacrime e sangue, si è preferita l’opzione «mani nel conto in banca».

Ora il quotidiano economico tedesco Handelsblatt ha posto alla nostra attenzione un’altra tragica notizia.  Il capoeconomista di Commerzbank (banca tedesca aiutata tra 2008 e 2009 con 18 miliardi di aiuti di Stato, solo di recente completamente restituiti), Jorg Krämer ha avuto una pensata «alla Bersani». In estrema sostanza, per l’Italia – che non ha un governo stabile e in cui monta un sentimento anti-tedesco – sarà difficilissimo continuare a fare austerity. Serve perciò una misura emergenziale per evitare il diffondersi del contagio che prima o poi la colpirà (coinvolgendo la Germania con richiesta di aiuti): una patrimoniale. «Ma non una patrimoniale sugli immobili una tantum. L’Italia, sottolinea la Bce, ha una ricchezza nazionale pari al 173% del pil, più alta di quella tedesca (124%). Quindi con una patrimoniale del 15% sulle attività finanziarie il debito/pil scenderebbe ben presto sotto il 100% dall’attuale 127%».

Evitiamo le facili battute del tipo: «Commerzbank che dà lezioni di economia politica è come se Mps impartisse lezioni sui derivati». Analizziamo la realtà: una banca tedesca (come Deutsche Bank che vendette palate di Btp contribuendo all’innesco della crisi da spread) sta mandando un messaggio preciso. La Germania non può e non deve continuare a pagare le inefficienze degli altri Stati, Italia in primis. Le «pecore zoppe» di Eurolandia devono tirarsi fuori dai guai da sole.

Secondo questa prospettiva, nei Paesi indebitati, che devono ripianare il loro sbilancio, il risparmio deve considerarsi un crimine. Ecco quindi il prelievo forzoso a Cipro. Ecco quindi la proposta della patrimoniale sulla finanza!

Non è un caso che la Gazprom, il colosso energetico russo (e quindi con forti interessi a Cipro) abbia proposto di salvare lei stessa Cipro fornendole i 10 miliardi di cui necessità in cambio delle sue riserve sottomarine di gas. Il primo ministro avrebbe cortesemente rifiutato. Ma di questo passo quanti cartelli «vendesi» si attaccheranno in Eurolandia!!!

Wall & Street

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