Che vergogna le recensioni inventate
Il giovedì è il giorno delle recensioni, quelle che i quotidiani raccolgono in una pagina apposita per fornire al lettore un servizio in contemporanea ai debutti settimanali delle nuove pellicole. Una guida per dare qualche consiglio a chi paga un biglietto sempre più costoso. Tra recensore e lettore si instaura un rapporto di fiducia che viene saldato nel corso degli anni. Chi scrive deve avere la capacità di saper parlare a chi legge, senza mettersi in cattedra, ma rispondendo semplicemente alla domanda che più interessa “Val la pena andare a vedere questo film?”. Chiaramente, i giudizi sono soggettivi e ciò che piace a te, necessariamente non deve far impazzire me. Però, se mi metto a recensire un cartone o un film per adolescenti devo cercare di mettermi nei panni della platea a cui è indirizzata la pellicola e vedere se, effettivamente, il lungometraggio è in linea con le aspettative del suo pubblico. Questo, più o meno. Avviene, però, che al giovedì ogni critico, sfruttando la fascetta dei quotidiani sulla sua scrivania, vada a leggersi le recensioni dei colleghi, per capire il loro giudizio e confrontarlo col proprio. Il più delle volte i voti sono nettamente differenti, ma ci sta, fa parte della sensibilità di chi vede e critica. Però, ciò che non tollero e leggere recensioni inventate, di gente che al cinema, alle anteprime, non si presenta e poi prende in giro i propri lettori inserendo particolari inesistenti del film, condizionandone così scorrettamente il giudizio. Purtroppo, una piaga che dilaga. Colleghi che scrivono per quotidiani e che hanno la faccia tosta di presentare recensioni di film mai visti, dei quali, magari, non hanno fatto nemmeno l’anteprima, pellicole per le quali non si hanno a disposizione dei link ufficiali delle case di produzione o, peggio, piratati (capita anche questo, credetemi). Insomma, opere di fantasia pura. Avrà copiato qualche recensione estera, potrete dirmi. Non sempre, perchè capita anche che in Italia certi film arrivino prima che in America e allora, pur di far vedere che tu sei riuscito, in esclusiva, a recensirlo, scopiazzi la trama e ci butti lì un giudizio, messo a caso, giusto per far vedere che, per doti divine, tu la pellicola l’hai vista, unico nel mondo. E così, mi è capitato di leggere di sceneggiature completamente ribaltate nelle recensioni (una volta, uno che era l’omicida è stato fatto passare per quello che voleva impedire l’assassinio, con tanto di titolo in pagina). I lettori dovrebbero denunciare chi si comporta in questo modo scorretto. Scrivere al relativo direttore e fagli presente che sono stati presi in giro. E il direttore dovrebbe cacciare questi soggetti a pedate, chiedendogli i danni. E’ una questione di serietà verso chi paga per l’acquisto del quotidiano. E di rispetto per una categoria, spesso criticata, ma che fa questo lavoro con passione.