Call of Duty MW3 è il nuovo capitolo della saga FPS più amata di sempre e che, come ogni anno, è pronta a stupire e a far divertire milioni di giocatori in tutto il mondo.

Entrando subito nel vivo, la campagna è, di solito, la parte del gioco che viene più spesso trascurata dai giocatori, che preferiscono invece misurarsi nella modalità multigiocatore online o lottare contro orde di zombie nell’apposita sezione. Forse, anche per questo motivo, l’attenzione verso questa parte del titolo, quest’anno, non è stata all’altezza di altri capitoli precedenti, visto che l’intera esperienza single player si riduce a sole quattro ore di attività svolte in scenari riciclati per lo più dalle mappe di Warzone. L’idea delle missioni open combat, in cui il giocatore ha la piena libertà di approcciarsi come meglio crede all’obbiettivo, è interessante, ma la resa non è stata all’altezza e l’esperienza finisce quasi col diventare ripetitiva e senza quel mordente e quell’adrenalina a cui siamo stati abituati in altre campagne del passato. Un vero peccato, considerando anche l’hype derivato dalla grande spinta pubblicitaria in Italia da parte di Call of Duty, in collaborazione con Play Station, che ha come cardine due video divertenti in cui vengono preparati dei rifornimenti per Makarov e il capitano Price in analogia alla tradizione italiana del “pacco da giù”. In questi due video, sono stati coinvolti ospiti decisamente sorprendenti: in aiuto del capitano John Price accorre niente meno che Giorgione, uno dei cuochi più amati dalla community web italiana. Nel video dedicato al pacco preparato per Makarov, invece, è presente il capitano del Napoli, campione d’Italia, Giovanni Di Lorenzo, grande appassionato di Call of Duty.

Decisamente su un altro livello, invece, è il multiplayer online, da sempre modalità principale della saga.

Quest’anno, gli sviluppatori di Sledgehammer Games hanno deciso di riproporre sedici mappe provenienti dall’amatissimo Call of Duty MW2 del 2009, come Terminal, Afghan, Rust, Favela e Highrise, riviste e rielaborate dal punto di vista grafico. Un tuffo nel passato che, però, restituisce una ventata d’aria fresca alla saga che, da qualche anno a questa parte, aveva deciso di puntare su mappe più estese e complicate da giocare, rendendo meno divertente e casual, a detta di molti giocatori, l’esperienza.

Al fantastico parco mappe, poi, si aggiunge anche uno dei gameplay migliori dell’intera serie, dato che gli sviluppatori sono riusciti a prendere le meccaniche più riuscite dei precedenti titoli e a riproporle con attenzione, producendo un ottimo risultato. Prima su tutte lo slide cancel, che garantisce dinamicità e fluidità al movimento e al gameplay; inoltre, il feeling con le armi ricorda molto quello dei vecchi Call of Duty, che ha fatto innamorare gran parte dei cultori della saga e che negli ultimi anni si era un po’ perso. Da segnalare, l’introduzione della Tac stance, ovvero la possibilità di sparare con l’arma inclinata per avere più precisione rispetto al fuoco non mirato, ma senza perdere quei millisecondi preziosi che si impiegano per passare alla classica modalità mirino.

La scelta delle armi, poi, sarà vastissima, in quanto, oltre a tutti i fucili presenti in Modern Warfare II dello scorso anno, debuttano nell’armeria altre 37 bocche da fuoco, anch’esse personalizzabili ampiamente con la solita funzione dell’armaiolo, che non cambia rispetto allo scorso capitolo.

Nota a parte sulle modalità di gioco, con due novità, ovvero Tagliagole, che vede tre squadre formate da altrettanti giocatori scontrarsi tra loro per ottenere il controllo di una bandiera e Guerra, in cui due team si affrontano a turno per difendere e attaccare una serie di obiettivi progressivi.

Ultima parte del titolo, ma non per importanza, la sezione zombie, che, a differenza del multiplayer, si ispira di nuovo al passato, ma mantenendo la scelta degli ultimi anni di proporre un’esperienza open world.

Teatro degli scontri sarà la fittizia regione dell’Urzikstan, in cui squadre da tre giocatori svolgeranno una serie di incarichi che ricordano le attività delle precedenti esperienze zombie, come uccidere un mostro potente o attivare dei terminali. Durante la partita, i player dovranno potenziarsi per raggiungere le zone di mappa più pericolose e remunerative per poi chiamare un’estrazione e raccogliere il bottino accumulato con l’incursione.

L’esperienza nel complesso è divertente e molto varia nei contenuti, anche se ci si aspetta che nei prossimi mesi verranno introdotti nuovi elementi che arricchiranno ancora di più questa sezione di gioco.

Nel complesso, Call of Duty MW3 è davvero un ottimo titolo, divertente da giocare e pieno di contenuti in attesa di essere scoperti. L’ispirazione al passato ha dato quella forza e quel fascino al gioco che mancavano da anni e, sebbene la campagna non sia all’altezza del resto, questo capitolo di COD non può assolutamente scapparvi.

 

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