Non è un caso che gli ultimi due post, del mio blog, siano dedicati a Stefano Calvagna. Evidentemente, il suo modo di fare cinema colpisce chi, come me, per lavoro, deve praticamente vedere tutto quello che passa il convento cinematografico. Da qualche giorno, è uscito il suo ultimo film, La fuga, che riassume, al meglio, gli stilemi del suo rapporto con la settima arte. I suoi non sono prodotti autoreferenziali,  chiusi in se stessi, relegati a manifesto ideologico, espressione del proprio ego. Calvagna non si erge sul pubblico. Lui dialoga con la gente, la fa sentire protagonista. Il suo neorealismo […]