Il “De Profundis” del cinema

«Queste, adesso, te le metto dentro», le anticipa lui, con in mano delle palline vaginali. «Dietro?», sospira lei, titubante e speranzosa, chinata in posizione di attesa. «No, davanti», decreta lui. Scandalizzati da questo scambio di battute? Non è un dialogo estrapolato da un film porno, ma preso, paro paro, da Cinquanta sfumature di Nero, il film che, da giovedì, ha sentenziato probabilmente la fine del cinema inteso, nel senso più nobile del termine, come arte. Da oggi, chiamatela settima, e basta, e giudicatela secondo i sacri principi del product placement e del marketing, (con una sola t, per non fraintendere) […]

  

50 sfumature, ma di ridicolo

Attenzione questa recensione racconta tutte le 50 sfumature, una a una. Poi non dite che non vi avevo avvertito. Allora, vi riassumo questo ennesimo capolavoro della cinematografia mondiale, ovvero Cinquanta sfumature di nero. Dunque, inizia il film e lui fa vedere i pettorali, lei il seno. Lui si fa disegnare con il rossetto, sui pettorali medesimi, le zone off limits, le si veste e poi mostra il sedere che è poi la parte più espressiva di tutta la pellicola. Lei dice sculacciami. Lui la mena sul deretano che neanche Robocop. Lui, che è un businessman ma non lavora neanche il […]

  

Il blog di Maurizio Acerbi © 2024
jQuery(document).ready(function(){ Cufon.replace('h2', { fontFamily: 'Knema' }); }); */ ?>