Il masturbarsi di De Niro, pietra tombale della sua carriera
Promuoviamo una raccolta fondi, un crowdfunding a favore di De Niro. Che probabilmente ha bisogno, a nostra insaputa, di soldi per buttare così nel cesso la sua carriera con una “porcata” come Nonno Scatenato (sì, il riferimento a Toro Scatenato non è casuale), che in origine doveva uscire come Nonno Zozzone, traduzione forse più consona del titolo originale Dirty Grandpa, ma decisamente più imbarazzante. Lo potrete vedere, il film, da oggi nelle sale, ma se avete amato, come il sottoscritto, il Robert De Niro vincitore di due premi Oscar, attore che ha recitato con registi del calibro di Scorsese, Bertolucci, Ford Coppola, Kazan, Tarantino, Leone, Cimino, De Palma, solo per citarne alcuni, fatevi un regalo: lasciate stare. La sua carriera, negli ultimi quindici anni, salvo qualche rara eccezione (Il lato positivo), è stata una incomprensibile catena di scelte discutibili. Ci fosse un reato di “oltraggio alla carriera”, sarebbe condannato senza appello. Nonno Zozzone ci mostra De Niro che nudo (non totalmente, per sua fortuna) si masturba davanti ad un porno, che infila le dita nel sedere del nipote, che ha il pensiero fisso di fottere, fottere, fottere, pur avendo perso la moglie da un giorno, che usa un linguaggio che neanche nei tanto criticati cinepanettoni italiani si era mai sentito. Una trivialità così gratuita, anche perché talmente forzata da non far mai ridere, che ti mette addosso quasi tristezza. Un po’ come accade nelle feste, quando uno sconosciuto fastidioso cerca di attaccare bottone raccontando barzellette che creano il gelo. Con in più, di fianco a lui, Zac Efron, un altro che ha buttato nello scarico la sua (meno) onorata carriera. Qui, dà il meglio di sè, nella parte del nipote bacchettone, alle soglie di un matrimonio imposto, convertito alle gioie della vita dal nonno libertino, mostrando, a più riprese, il suo lato B nudo, per la gioia delle signore in sala e del regista che, almeno, ha potuto variare le inquadrature alternandole alla monoespressività delle riprese frontali. Naturalmente, non mancano anche le esibizioni dei bicipiti, i peni disegnati sulla fronte (sì, ci sono anche questi nella sceneggiatura), il nero gay, droga e alcol a volontà e tutto quanto ti aspetteresti di trovare in un film come Una Notte da Leoni (che aveva un suo perché) o in un Maial College. Non certo, in una pellicola che ha come protagonista Robert De Niro. Ma, forse, ci ha preso in giro tutti. Quella di Nonno Scatenato è la sua parodia. E allora, sì, il film è davvero riuscito.