Assassin’s Creed Mirage: basteranno ai fan i miglioramenti?
Con l’arrivo di Assassin’s Creed Mirage (Ubisoft), una delle saghe videoludiche più apprezzate dal pubblico fa il suo ritorno per la gioia dei videogiocatori. Tuttavia, l’entusiasmo è accompagnato da una certa riserva da parte dei fan più affezionati, che in passato hanno espresso alcune critiche. In particolare, riguardo all’introduzione di meccaniche tipiche dei giochi di ruolo d’azione nei titoli più recenti, che alteravano la classica filosofia di gioco alla base del marchio. Con Mirage, sembra che la casa di produzione stia cercando di fare marcia indietro in modo parziale, cercando di ritrovare l’equilibrio tra l’innovazione e il rispetto delle radici della serie.
Ambientato nella Baghdad del IX secolo, Assassin’s Creed Mirage approfondisce la storia dell’occulto Basim Ibn Ishaq, personaggio già incontrato in Valhalla. Partito come ladruncolo di quartiere, Basim, dopo una serie di vicissitudini, viene reclutato e addestrato dagli Occulti. Deve aiutarli a dare la caccia all’Ordine degli Antichi, una setta che esercita il proprio potere nell’anonimato in maniera violenta e che è alla ricerca di misteriosi e potenti manufatti.
La durata della campagna è breve e si aggira intorno alle venti ore dato che, inizialmente, il titolo doveva essere solo un DLC di Valhalla. Non cambia, rispetto agli ultimi capitoli, la struttura di base delle missioni, considerando che anche in Mirage dovremo completare una serie di attività per scoprire l’identità dei membri dell’Ordine che dovremo poi eliminare. Tuttavia, il gioco spesso trascura questi personaggi, mancando di svilupparli o conferire loro rilevanza, rendendoli sostanzialmente anonimi.
Se, però, la trama e la sceneggiatura non sono il punto forte di questo titolo, il gameplay, invece, risulta divertente e focalizzato sullo stealth, riavvicinandosi all’esperienza dei primi titoli che hanno conquistato milioni di giocatori. Basim sarà senza dubbio più prestante nell’affrontare le missioni come un assassino nell’ombra, rispetto al gettarsi nella mischia come era semplice fare negli ultimi titoli; pertanto, il giocatore è tenuto a ragionare maggiormente sul come ripulire efficacemente le aree dai nemici senza farsi scoprire. È anche vero però che, in fin dei conti, non si tratta di una sfida particolarmente ardua, dato che, oltre ai numerosi strumenti come bombe fumogene, dardi soporiferi, trappole e coltelli da lancio, Basim gode anche di un’abilità speciale, ovvero la prontezza dell’assassino, che gli permette di eliminare fino a cinque nemici in un colpo solo teletrasportandosi nello spazio-tempo. Starà al giocatore decidere o meno di usarla, dato che in certe occasioni abbatte completamente le difficoltà che si parano dinanzi a esso.
Il parkour, poi, è realizzato magistralmente ed è, insieme alla meravigliosa, seppur compatta, ambientazione, il fiore all’occhiello del titolo. Baghdad è piena di luoghi di interesse e architetture mozzafiato e muoversi tra i suoi tetti, saltare, arrampicarsi, camminare sulle funi, utilizzare aste e montacarichi è un vero piacere e l’esperienza ricorda moltissimo quella dei primi titoli.
In conclusione, Assassin’s Creed Mirage è un buon titolo, compatto ma ben realizzato e si riavvicina, anche se solo parzialmente, alla classica esperienza da assassino reclamata dai fan negli ultimi anni. Si poteva fare qualcosa di più sulla profondità della narrazione e sulla caratterizzazione dei membri dell’Ordine; però, considerato anche il prezzo ridotto, è un gioco che gli appassionati della saga non possono lasciarsi sfuggire.