Un gioco horror tutto italiano, ambientato in Sardegna, in un villaggio immaginario, che si chiama Gravoi. È Saturnalia, l’interessante proposta di Santa Ragione, guidato da Pietro Righi, che ha una peculiarità. Si tratta del primo videogioco nato in collaborazione con una Film Commission e, vista la qualità di una parte del nostro cinema, potrebbe essere l’inizio di un nuovo filone. Siamo nel solstizio d’inverno, precisamente, il 21 dicembre 1989 e una presenza, inquietante quanto misteriosa, si aggira nel villaggio sardo. Il tutto, sullo sfondo di storie differenti. Dalla ragazza in stato interessante che vuole andarsene al giornalista che cerca notizie di suo papà. E c’è un ex drogato in lotta con i suoi fantasma e una giovane, invece, che non va d’amore e d’accordo con la famiglia. Ovviamente, essendo un gioco horror, ecco che accadono cose a dir poco inquietanti. Indovinate un po’ cosa dovrete fare? Risolvere tutti i misteri legati non solo al villaggio, ma anche a chi ci abita, fermando un rituale. Come un investigatore, vi tocca girare per risolvere gli enigmi, all’interno di una bella ricostruzione d’ambiente che omaggia in maniera concreta la regione sarda. La struttura, poi, permette di girare in lungo e in largo e di accumulare oggetti, in base al personaggio selezionato. Occhio, però, alla creatura che ha deciso di farci fuori e dovremo essere abili a non farci uccidere, magari nascondendoci in luoghi idonei. E se un personaggio muore, potete dirgli addio. Peggio ancora se finiscono tutti nell’aldilà, perché ci tocca ricominciare tutto daccapo. Essendo un gioco che può variare molto, anche la longevità è garantita. Insomma, un gioco molto, molto interessante, uscito nello scorso autunno, ma certamente da recuperare. E chissà che altre Film Commission, come quella della Sardegna, non decidano di investire in opere simili. Se il risultato è come quello di Saturnalia, ne vale certamente la pena.

«È stata un’avventura straordinaria cominciata nel 2018 con un Location Scouting durante il Carnevale barbaricino e subito la visionarietà di Pietro Righi Riva ci ha colpito – ricorda il Presidente della Fondazione Sardegna Film Commission della Regione Sardegna Gianluca Aste – Con il coinvolgimento del nostro team, tra la magia delle rocce del Gennargentu e il fascino del museo delle maschere di Mamoiada hanno preso corpo le figure immaginarie del contemporaneo videoludico, intrecciate anche nel parco geominerario del Sulcis con la storia dei lavoratori sardi e dell’amore per la nostra terra. È stato fondamentale il supporto e sostegno ricevuto dai comuni e dagli enti coinvolti nel progetto. Combinare le professionalità del cinema, della musica e del teatro con l’innovazione tecnologica e la narrazione interattiva è stata una sfida vincente per produttori e comunità. Saturnalia è un piccolo miracolo e siamo certi che sarà un grande veicolo di promozione e attrazione di capitali per la Sardegna in Italia e all’estero».

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