Livatino, Falcone e la responsabilità civile delle toghe

Il 21 settembre di 24 anni fa, il giudice Rosario Livatino veniva ucciso in un agguato di stampo mafioso in Sicilia. Livatino aveva una idea molto netta e chiara sulla responsabilità civile delle toghe e la spiegò in delle riflessioni, quantomai attuali, che l’Ansa riporta alla luce. “Non esiste, si può dire, atto del giudice e più ancora del pubblico ministero che possa dirsi indolore. Ogni giudice, quindi, nell’atto stesso in cui si accingesse alla stipula di un qualsiasi provvedimento, non potrebbe non domandarsi se per caso dal suo contenuto non gliene possa derivare una causa per danni. E sarebbe […]

  

Snobbare la pressione fiscale

“Si parla molto della pressione fiscale dell’Italia. Sicuramente è elevata, ma non così distante dalla media di altri paesi”. Chi lo ha detto? Maria Cannata, direttore generale della direzione del debito pubblico al Ministero del Tesoro. Non la prima arrivata, bensì un dirigente di tutto rispetto e di grande competenza. Tuttavia, la sua frase sembra appartenere un po’ alla logica del “mal comune, mezzo gaudio” o, peggio ancora, della minimizzazione. Vada a dirla agli imprenditori, questa frase. Quella della Cannata rappresenta una voce stonata di un coro unanime (anche se improduttivo) che da tempo disquisisce sull’importanza di ridurre al più […]

  

La “doppia” fiducia di Renzi

C’è una fiducia che scende e una che sale. Entrambe riguardano Matteo Renzi, ma sono sostanzialmente differenti. La prima riguarda la fiducia che gli italiani ripongono nei confronti del governo. Ebbene, secondo l’ultimosondaggio Ispo, il 67% degli intervistati pensa che Matteo soffra di “annuncite” e che le sue riforme difficilmente vedranno la luce. La seconda invece riguarda più la “questione” di fiducia, intesa come voto. Con quello di oggi del Senato sulla reiezione dell’emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati al ddl sulla legge europea, il governo Renzi ha incassato la ventiduesima fiducia. 22 fiducie in sette mesi, dal 25 febbraio […]

  

“Pagherò il pizzo. Devo pur vivere…”

Premessa: pubblico lo sfogo di un ragazzo siciliano che vuole fare impresa a Palermo. Non aggiungo alcun commento perché penso che giudicare senza vivere una determinata situazione sia molto più facile che viverla in prima persona. Tuttavia, penso possa essere una testimonianza utile quantomeno per far capire che non esiste solo il bianco e il nero e che spesso è semplice lasciarsi andare a distinzioni manichee, a contrapposizioni tra buoni e cattivi, tra onesti e disonesti senza provare a comprendere che nel mezzo di tutto ciò spesso c’è la realtà, la vita vissuta, il contingente, l’arrendevolezza, la disperazione, la paura. […]

  

Ztl, Telepass e Tutor: nuove spie di Stato?

Massì, spiateci tutti. Tanto ormai sembra l’unica arma che riesce a impugnare lo Stato. E non c’è possibilità di opporsi. La telecamera (vera o in senso lato che sia) è il nuovo strumento per eccellenza. Che si tratti del Fisco, delle banche o della polizia poco cambia: il Grande Fratello vive e lotta insieme (e contro) di noi. L’ultimo esempio riguarda gli automobilisti. E potrebbe realizzarsi concretamente tra poche settimane. Di che parlo? Ve lo spiego subito, anticipandovi che ogni telecamera che vedrete in ogni angolo della strada (statale, provinciale, cittadina, autostrada che sia) sarà attiva e pronta a registrarvi […]

  

Tutta colpa di Prandelli

Non prendiamoci in giro. L’arbitro, gli infortuni e il clima non c’entrano niente. Al massimo sono soltanto concause. Smettiamola di piangerci addosso e di raccattare alibi. E soprattutto piantiamola con il politically correct. La verità è che l’unico vero colpevole della disfatta azzurra è Cesare Prandelli. Punto. Lui che è proprio l’emblema del politically correct. Il ct ha fallito su tutta la linea. Ha plasmato la squadra a sua immagine e somiglianza: elegante, leggera, “pulita”, ma soprattutto arida, priva di grinta e di cuore, oltre che di idee. Ha difeso, puntato tutto e insistito con Balotelli, ha illuso un Giuseppe […]

  

L’ultimo smacco a Enzo Tortora

Questi sono alcuni estratti testuali della requisitoria del pm Diego Marmo nel luglio 1985: “Enzo Tortora ha sempre accusato la giustizia napoletana di averlo coinvolto in questa vicenda, non capisco bene perché, non è un mistero per nessuno che io sono convinto della responsabilità di Tortora ma non perché ne fossi convinto nel momento in cui ho messo piede in quest’aula ma perché me ne sono convinto leggendo gli atti, valutando il comportamento processuale ed extra processuale dell’imputato che mi serve non al fine di criminalizzare Tizio, Caio, Sempronio o Mevio, assolutamente no, ma mi serve soltanto il comportamento dell’imputato […]

  

Alfano e la presunzione di innocenza a targhe alterne

C’è un articolo della Costituzione che vale soltanto per i politici. Si tratta del numero 27 e recita così: “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Trattasi della presunzione di non colpevolezza, sancita anche dall’articolo 6, n. 2 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dall’articolo 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. È un tema che coloro che si definiscono garantisti dovrebbero conoscere come l’Ave Maria. Invece, il ministro dell’Interno Angelino Alfano lo ha totalmente dimenticato.  Erano passate da poco le 18 quando ieri dichiarava: “Secondo quanto rilevato dal […]

  

Lasciate in pace gli elettori

“Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”. Forse è il caso di rispolverare l’articolo 48 della Costituzione. Rispolverarlo e farlo rileggere a tutti quei politici che prima chiamano gli italiani al voto, li adulano e li blandiscono, salvo poi criticarli quando non votano per loro. Lacrime di coccodrillo, scaricabarile o alibi da perdenti: fate voi. Ma, a mio avviso, si dovrebbe parlare semplicemente di mancaza di rispetto. Grillo se la prende coi pensionati, i parlamentari pentastellati parlano di “Stato di coglioni” (vedi Emanuele Cozzolino), di “un’Italia prostrata culturalmente” (vedi Carla Ruocco), Dario […]

  

Il ministero sbaglia. Ma il contribuente paga

Qualche giorno fa avevo portato alla luce il caso di un imprenditore che era stato multato dal Ministero del Tesoro in quanto l’assegno da lui ricevuto non recava la dicitura NON TRASFERIBILE. La sanzione era di 43 euro più cinque euro per il versamento. Soltanto che il “bollettino” precompilato inviato all’imprenditore era di un importo di 55 euro. E gli altri 7 euro? Da dove spuntano fuori?, si era chiesto il protagonista di questa vicenda. Bene. L’arcano è stato svelato. Dopo aver contatto il funzionario che ha seguito la pratica, ho ricevuto una risposta che ha svelato il mistero. Eccola qui: […]

  

Il blog di Domenico Ferrara © 2024
jQuery(document).ready(function(){ Cufon.replace('h2', { fontFamily: 'Knema' }); }); */ ?>