Sgalambro e le piccole verità
Può darsi pessimismo senza voltare le spalle all’essere e alla filosofia tradizionalmente intesi? Sgalambro fu veramente un filosofo intellettualmente isolato? Come amare Spinoza e allo stesso tempo capovolgerlo radicalmente? Come considerare l’attenzione di Sgalambro alla musica, prima dell’incontro con Battiato e a prescindere da quello? A cinque anni dalla morte dell’autore questo volume intende rispondere a questi e ad altri interrogativi altrettanto cruciali attorno all’unico vero grande “caso” della filosofia italiana della seconda metà del Novecento, rifacendosi unicamente a una solida base storico-filosofica.
Questo è quanto trovate nella quarta di copertina de La piccola verità, il bel libro uscito qualche tempo fa per Mimesis (p.170, euro 15) in cui sono raccolti quattro saggi su Manlio Sgalambro, pensatore noto al grande pubblico per la collaborazione con Battiato ma poco ”praticato” dalle accademie.
Gli autori, Patrizia Trovato (PhD in Filosofia. Ha scritto, tra le altre cose, su Šestov e su Sgalambro. Suo anche il saggio Le linee sotto), Antonio Carulli, filosofo e saggista (tra le sue più recenti pubblicazioni si ricordano Introduzione a Sgalambro e Sfiducia e sragione: trattato teologico-politico), Piercarlo Necchi (docente di storia e filosofia. Ha scritto su Spinoza, Hegel e Michelstaedter. Ha inoltre curato Il piccolo libro del nulla di Charles de Bovelles e Il libro dei XXIV filosofi) e Manuel Pérez Cornejo (dottore in filosofia e laureato in Storia dell’arte. Ha pubblicato numerosi studi, articoli e curatele, tra cui: Ph. Mainländer, Filosofía de la redención. Nominato nell’aprile 2017 Presidente della Sezione Spagnola della Internationale Philipp Mainländer-Gesellschaft) hanno qui raccolto lavori sparsi, appunti finora non pubblicati, scritti mai organizzati, e ne hanno tirato fuori un volume organico che, pur incrociando percorsi alternativi che pongono sotto varie prospettive la lezione del filosofo siciliano, riesce a far luce su tanti punti oscuri e poco conosciuti e a decrittare un mondo altrimenti inaccessibile.