Sovvertire la consuetudine di passare dalla «morale del Bene» alla «moralizzazione della società» senza alcuna forma di resistenza attiva è l’abisso in cui rischia di sprofondare il nostro tempo ma anche l’assillo degli ultimi libri di Emanuele Ricucci nella sua donchisciottesca ma condivisibile battaglia contro i «mostri dell’impazzimento odierno» e per la rifondazione dell’uomo. Nozioni necessarie per tirarsi fuori dalle secche del conformismo di massa, dai condizionamenti psicologici e dagli ammaestramenti del pensiero unico come esplicitamente confessa nel suo ultimo libro (Indecenti, Passaggio al bosco, p.195) dove apre la caccia a […]