All’armi siam fascisti?

Eravamo convinti che, passato qualche decennio, le tracce della «guerra civile» potessero progressivamente dissolversi. Ci aspettavamo che tutto fosse prima o poi sottratto alla ossessiva politicizzazione e finalmente storicizzato. Non è stato così! Dovevamo coglierne i primi segnali già alla fine degli anni Ottanta quando, nonostante sul tavolo vi fossero i corposi studi di De Felice (e non solo i suoi!), non si riuscì a sanare alcuna ferita. Anzi, all’alba della seconda Repubblica, si riaprirono pure quelle cicatrizzate da lungo tempo. Eppure, l’operazione defeliciana doveva essere colta al volo e poteva risultare doppiamente positiva. Innanzitutto perché depotenziava il nostalgismo dall’abituale […]

  

Fine della politica o nuovo inizio

La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre forme sperimentate finora. Da mezzo secolo non riusciamo a smuoverci di un centimetro dalla massima di Churchill. Eppure si agita un inatteso malessere verso processi decisionali sempre meno rappresentativi grazie al fatto che la pericolosa china discendente ha avuto inizio ben prima di questa crisi economica apertasi nel 2007 e si sta radicando in ampi strati della popolazione. Di conseguenza, è pura illusione ritenere che l’incremento di qualche punto di Pil potrà eliminare il discredito nei suoi confronti. Come scrive Giovanni Orsina nella introduzione de La […]

  

Sulle banche un finto duello

Dicesi ‘ingorgo istituzionale’ una situazione nella quale si prospetti una coincidenza tra il cosiddetto “semestre bianco” del Presidente della Repubblica (l’ultimissima parte del suo mandato) e i mesi finali di una legislatura. C’è però anche un altro ingorgo che attiene alle istituzioni ma non è codificato dalla Costituzione o nei regolamenti parlamentari e attiene alla confusione, mirata o voluta, che le classi dirigenti politiche confezionano artatamente, in una determinata fase storica, per ottundere fatti e renderne la comprensione più nebulosa. Questa è una di quelle fasi, dove le banche e la politica sembrano avvitarsi in un gioco rischioso ma che […]

  

Breve pensiero del mattino

C’è un gioco ormai svelato che, invece, cerchiamo di ottundere attraverso la misera e apparentemente consolatoria dialettica tra fazioni politiche contrapposte. Quel gioco di cui ognuno di noi conosce le regole ma le subisce malvolentieri e che attiene allo smantellamento dei confini nazionali, alla liquidità delle identità locali, all’esplosivo fenomeno migratorio e, in forma sovrastante, alla globalizzazione economica, tutti effetti prodotti da un capitalismo disumano che non possiamo confutare con pari forza rivoluzionaria per il rischio di essere tacciati di oscurantismo (ma, a questo punto, varrebbe la pena riflettere anche sui moderni concetti di rivoluzione, reazione, oscurantismo, eccetera). Perché solo […]

  

Hollywood, postribolo ma morale

A Hollywood non hanno mai letto Machiavelli. Per la verità, lo abbiamo letto poco e male anche in Europa, tuttavia è solo da quelle parti che, per definizione, tutto viene amplificato oltre misura: il profitto come la beneficenza, il puro calcolo utilitaristico e i piagnistei buonisti sui diritti civili, le minoranze e via dicendo. E allora una minima scorsa alle pagine del “Segretario fiorentino” andava fatta. Perché se una lezione viene fuori dalla vicenda di Harvey Weinstein, il famoso produttore accusato di molestie sessuali, è che in quell’ambito la menzogna sia abituale artificio dialettico e, allo stesso tempo, cappa sempre […]

  

Polonia, ultima fermata

Ne hanno parlato in pochi; anzi, quasi nessuno con la giusta ampiezza e profondità ( …forse solo Antonio Socci e qualche altro). Nessun telegiornale, tantomeno i maggiori quotidiani si sono occupati con scrupolosità di un ‘fatto’ che meritava ben altra attenzione e puntigliosità analitica. Parlo della scandalosa Polonia, la conservatrice e reazionaria terra di Giovanni Paolo II, che ha mobilitato lungo i confini nazionali centinaia di migliaia di persone per recitare un banalissimo rosario. Una preghiera collettiva lungo il perimetro che circoscrive quella terra e la protegge dal mar Baltico, dalla Germania, dall’Ucraina, dalla Bielorussia, dalla Lituania, dalla Repubblica Ceca […]

  

Quel bronzo di Riace

Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, è un condottiero, si leggeva qualche anno fa sul Corriere della Sera: «A Riace convivono un arcobaleno di identità venute dal mare, per ritrovare la loro dignità». Colui il quale recuperava case abbandonate dai migranti italiani negli anni sessanta e le trasformava in residenze e luoghi di lavoro per immigrati era infatti diventato una sorta di madonna pellegrina, testimone della bontà dell’accoglienza e di quei valori di dignità umana calpestati da cripto razzisti di tutte le risme. Un simbolo dell’altra Italia, quella buona e colta, dabbene e pregna di moralità. Da ieri, Domenico Lucano […]

  

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