Gli universi letterari di Tolkien e Lovecraft sono stati quasi sempre utilizzati dalla critica come ambiti contrapposti in cui fosse impossibile tentare sconfinamenti e sondare affinità. Il rigoroso filologo oxfordiano con una consolidata cultura accademica, che crea un mondo secondario per ritrovare tutti i valori in cui crede, non avrebbe nulla in comune col Sognatore di Providence, dotato di disordinata erudizione e talento innato, e che Stephen King definì il maggior professionista del racconto horror classico del XX secolo. Il fantasy, fiaba adulta con mille rimandi al sacro, col quale si abbozza una rappresentazione di tipo medievale-romantico, sarebbe tutt’altra cosa […]