Giovanni Gentile impiegò due mesi per scrivere Genesi e struttura della società, il volume che insieme ne chiude traiettoria filosofica e vicenda umana. Presentiva la fine in quell’estate del ’43 e, a qualche amico antifascista col quale ancora manteneva contatti, aveva confessato: «I vostri amici possono uccidermi, se vogliono. Il mio lavoro nella vita è finito». Sette mesi dopo cadde sotto i colpi di un commando comunista e Genesi, pubblicato postumo nel 1946, ne divenne testamento spirituale con intenti chiari sin dall’esergo: «è stato scritto a sollievo dell’animo in giorni angosciosi e per adempiere un dovere civile in vista dell’Italia […]