È più utile immergersi direttamente nell’opera di un filosofo, oppure dare la precedenza alla cosiddetta “letteratura secondaria” che tende, però, a riorganizzarne e a modificarne le intenzioni originali? Col libricino di Benedetto Croce dal titolo L’intuizione pura e il carattere lirico dell’arte (Luni editrice) si ripropone in parte il dilemma dal momento che il tema interseca larga parte della sua produzione che avrà incroci e traiettorie complesse, nonostante sia poi lo stesso filosofo in una fase successiva a scioglierlo: «i commentatori e gli espositori sono per solito di gran lunga più oscuri […]