Il futuro della lotta al cancro potrebbe essere nei farmaci molecolari, quelli che colpiscono non tutte le cellule indistintamente ma solo le staminali tumorali, le cellule radici del male.

«Nei prossimi 10 anni avremo a disposizione questi nuovi farmaci, bisognerà poi vedere quanto sono efficaci, che tipo di tumore trattano e in che percentuale». A spiegarlo è Pier Paolo Di Fiore, dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, intervenuto stamattina  a Roma alla conferenza scientifica, promossa dall’Airc (associazione italiana ricerca sul cancro) “Dal genoma alla cura. La ricerca corre” nell’aula magna della Sapienza-università di Roma.

 Le cellule staminali tumorali sono il motore che fa crescere il cancro. «In Italia sono state isolate per la prima volta le cellule staminali del tumore alla mammella nel maggio 2011 – ha precisato Di Fiore – In altre parti del mondo si sta lavorando su altri tumori.  Possiamo dire di poter disporre delle tecnologie per isolare le staminali da un tumore, studiarle e sviluppare farmaci in grado di ucciderle ma il tradurre nella pratica clinica i risultati del laboratorio è un processo lungo e doloroso”.

La strada è quella della medicina personalizzata che si fonda sulla conoscenza della malattia, della singola persona e dei polimorfismi del suo genoma che lo rendono diverso da ogni altro individuo, “il che comporta una reazione unica alla patologia – ha aggiunto Pier Paolo Del Fiore –e ne determina il decorso”

 L’iniziativa romana dell’Airc si è svolta insieme ad altri due eventi: quello di oggi al Politecnico di Milano e quello in programma domani all’università Federico II di Napoli. Il “fil rouge” degli incontri è la “Velocità del viaggio” scelto come metafora per esprimere un percorso che va dal cuore della cellula, il Dna, fino al letto del malato”.

 All’incontro ha partecipato anche Charles Dinarello, immunologo della University of Colorado, che ha parlato della battaglia tra i tumori e il nostro sistema immunitario, spesso continua e invisibile: «Negli ultimi anni – afferma – si è ampliata la nostra conoscenza delle tattiche messe in atto dalle cellule tumorali per sopprimere l’azione del sistema immunitario. Oggi conosciamo alcune delle armi segrete del tumore, sono stati fatti passi avanti verso la distruzione di queste armi e nuove terapie mirate hanno aumentato la sopravvivenza dei pazienti malati».

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