Evidenze (e morti) negate
Il procuratore di Torino, Raffaele Guariniello fa una richiesta elementare: “Ci vorrebbe un Osservatorio nazionale sui tumori procurati da ambienti di lavoro e di vita”. Un simile registro non c’è. Abbiamo scritto che in Campania – ridotta a discarica – crescono i tumori (e i morti) ma gli esperti negano l’evidenza, rifiutano il nesso tossicità-malattia. Preferiscono consolarsi con il solito ritornello “non si può stabilire un nesso di causa-effetto”.
Eppure il procuratore Guariniello ricorda che per 15 anni un ufficio apposito della sua procura ha analizzato 26mila casi di malati in Piemonte, 15 mila dei quali vittime dell’esposizione professionale. Per la serie, se si vuole…
Guariniello è il pm della storica sentenza Eternit del febbraio scorso, a favore dei parenti delle vittime e dei comuni danneggiati dalla polvere di amianto.
Ricordiamo che nella sola Casale Monferrato, dove avevano sede gli stabilimenti Eternit e Fibromit, i morti per effetto della polvere d’amianto sono stati migliaia. I titolari sapevano bene quanto fosse pericoloso per la salute maneggiare e respirare l’amianto ma hanno sempre minimizzato i rischi, nel nome del profitto!!!
Ma visto che l’ effetto cancerogeno dell’amianto è un’onda lunga, la strage non si è ancora conclusa, il mesotelioma pleurico può avere anche un’incubazione di 30 anni. Nel biennio 2009-11 ci sono stati 128 nuovi ammalati di mesotelioma solo a Casale Monferrato.
Guariniello oggi ha dichiarato alla stampa che “servirebbe un ufficio-osservatorio sui tumori ambientali analogo a quello che gli ha permesso di condurre l’indagine anche a livello nazionale”.
“La sentenza di febbraio è servita a richiamare l’attenzione mondiale sull’amianto, problema che è ancora più grave in paesi come Cina e India. Purtroppo in Italia c’è amianto dappertutto, in case, uffici e scuole. Speriamo ci siano le risorse necessarie per completare le bonifiche”.
I dati Inail rivelano che le malattie da amianto sono in preoccupante crescita. Nel 2011 sono state denunciate 2.250 tumori asbesto correlate, il 5 per cento delle 46.558 malattie professionali segnalate in dodici mesi. Negli ultimi cinque anni l’aumento è stato del 18 per cento: erano 1.905 nel 2006. In base alle stime Inail, il picco dei tumori è atteso per il 2025 quando si prevedono 3.520 casi (+56 per cento rispetto ad oggi).