Se la prevenzione non ha il brevetto
Prendo spunto dall’ultimo commento del collega Mario Pappagallo, giornalista de Il Corriere della Sera, che ringrazio di essere intervenuto sul blog.
Ecco le sue parole.
Visto che si parte da un mio articolo, ma si divaga su altri fronti nei commenti, vorrei solo precisare che la prevenzione può essere fatta da tutti mentre la sperimentazione riguarda un aspetto molto particolare per il quale occorre grande cautela: usare un derivato della vitamina A anziché la chirurgia preventiva (quella praticata dalla Jolie) che non libera dall’angoscia se riguarda solo il seno (andrebbero tolte anche le ovaie). Quindi occorre essere sicuri a prescrivere una vitamina a una donna mutata: e se poi il tumore arriva uguale? chi paga i danni ad una donna che eventualmente si sarebbe tolta il seno? Altro appunto: la MDB era proposta come cura e non come prevenzione. Infine, solo da 6-7 anni si studiano i gli effetti (potentissimi) di alimenti e vitamine sui geni. E riguardo ai tumori il “gioco” è tutto nell’evitare cibi pro-infiammatori. Si sa da anni che la carne rossa alla brace favorisce tumori (aumenta del 70 per cento il rischio di quello al colon-retto e del 30 il rischio di quello al seno) eppure ancora oggi ne siamo grandi mangiatori. La media italiana è di 800 grammi a settimana
Caro Mario,
mi sono letta i testi delle lezioni e delle conferenze tenute da Luigi Di Bella: eccome se parlò di prevenzione. Da fisiologo, conosceva perfettamente gli effetti dirompenti di certe vitamine sull’organismo. Lo andava dicendo già mezzo secolo fa, come i suoi alunni ricordano. Fra questi vive ancora Vigildo Ferrari, il farmacista di Bologna che prepara la soluzione ai retinoidi esattamente come la richiedeva il prof.
Tralasciamo però di parlare di Di Bella. Non fu certo il professore ad avere il monopolio delle vitamine. Tu dici: “Occorre essere sicuri a prescrivere una vitamina a una donna mutata e se poi il tumore le viene lo stesso ”
Il fatto è che un tipo di prevenzione (con vitamine come la A, E, D, C, di cui si conoscono gli effetti) proprio perchè senza effetti collaterali, andrebbe divulgata a tutte le donne. E non c’è bisogno di porla – una prevenzione di questo tipo – in antitesi con la scelta dell’intervento radicale.
L’azione della vitamina differenziante è certa, la prova sta nei libri di scienza. L’acido retinoico (precursore di fenretinide) agisce sulle cellule trasformandole, rendendole differenziate e dunque stoppando sul nascere la proliferazione incontrollata. Qual è l’effetto collaterale? Deve fare attenzione la donna giovane che cerca un figlio perché è molecola teratogena. Stop. Non esiste altro effetto collaterale importante (ad esempio il rischio di cancro in un’altra parte del corpo). E questo non perché lo disse Di Bella. Ma perché continuano a sostenerlo le centinaia di pubblicazioni su Pub Med.
Facciamo un passo in più. Mentre l’Oncologia ritiene sia etico continuare a sperimentare fenretinide ( non pubblicizzandone l’effetto preventivo sul grande pubblico ), somministra alle donne a rischio altre due molecole. La prima è il tamoxifene, per tenere basso il livello di ormoni nel corpo che però ha molti più effetti collaterali del fenretinide, può provocare il tumore alla parete dell’utero e tromboflebiti (non sono effetti di poco conto!). Tant’è che a una donna come me (senza precedenti in famiglia) nessun medico si sarebbe sognato di consigliare tamoxifene come prevenzione.
La seconda è la pillola estro-progestinica (anticoncenzionale) per “proteggere” l’ovaio. Lo Ieo la sta dando in sperimentazione alle donne con BRCA mutato, forte del fatto che alcuni studi ne proverebbero l’effetto protettivo sull’ovaio. Peccato che i senologi di tutto il mondo sostengano che ovaio e mammelle sono sensibili all’azione degli stessi ormoni in modo opposto. E cioè che ciò che può essere protettivo per l’ovaio è sicuramente veleno per la mammella.
Concludo con una una domanda simile alla tua (ma molto più angosciante): se si ammalano al seno le donne con BRCA mutato a cui viene data la pillola, di chi è la colpa?
Del BRCA mutato?