Cari amici del blog,

Nell’augurarvi un buon Ferragosto vi lascio riflettere sul seguito della sperimentazione interrotta al Sant’Orsola di Bologna.

Abbiamo parlato qui di un vaccino per malati di tumore renale metastatico. Terapia bloccata di punto in bianco dal comitato etico, il 30 giugno scorso. Stop all’arruolamento di nuovi pazienti “perché ogni sperimentazione ha un inizio e una fine” (Mario Cavalli, direttore sanitario).

Il fatto è che l’ospedale ha preteso di bloccare anche le terapie a malati già arruolati (ad alcuni dei quali erano stati dati pochi mesi di vita) e che da questa nuova terapia hanno tratto impensabili miglioramenti, dicendo loro che “dopo 14 mesi di vaccino la terapia doveva considerarsi conclusa” (Mario Cavalli).

Qui trovate il seguito della storia. Dopo il nostro articolo e dopo i ricorsi d’urgenza in tribunale, l’ospedale ha fatto uno strategico dietrofront. Si è deciso che a nessuno verrà interrotta la terapia, via libera – per chi ha potuto iniziarla – fino a ottobre 2016. Dopo di che, “l’ospedale si riserverà il diritto di valutare caso per caso se le cure potranno continuare” (Mario Cavalli).

Alcune considerazioni.

Il direttore dell’ospedale aveva dichiarato che sulla vaccinoterapia non vi erano studi e che “bloccando l’arruolamento si sarebbero potute trarre le conclusioni”. Poi si è scoperto che gli studi c’erano eccome. Eccoli. Assenza di effetti collaterali e prolungamento della sopravvivenza. E che quella in corso è la fase tre, volta a capire se sia più efficace il vaccino con cellule autologhe o con quelle da linea cellulare. La logica fa pensare che per trarre le conclusioni di un lavoro di fase tre non sia necessario privare delle cure i malati di cancro metastatico. Si pensi che del siero antiebola di cui si discute in queste ore non se ne conoscono ancora gli effetti sull’uomo.

Questo direttore ( e questo comitato etico ) hanno deciso che la durata della vaccinoterapia è di 14 mesi per ciascun malato ma (sic!) il limite non compare da nessuna parte. Non ne sapevano nulla i malati, non c’è negli studi pubblicati e neppure nel documento approvato da Aifa e dalla precedente direzione dell’ospedale nel 2004. A maggior ragione “trattandosi di terapia priva di effetti collaterali e che potenzia il sistema immunitario di cui questi malati sono carenti non va interrotta mai” (Ugo Ruffolo, avvocato dei pazienti che ha recepito le cartelle dei malati).

Ci chiediamo come mai il Sant’Orsola voglia fermare a tutti i costi la vaccinoterapia. Costa troppo? Macchè. Il vaccino è realizzato all’interno dell’ospedale, in un laboratorio Gmp diretto da chi ha promosso la sperimentazione e condotto gli studi, il dottor Giancarlo Pizza (nonchè presidente dell’Ordine dei medici di Bologna) ma che per questo non è pagato dall’ospedale. Ha potuto mettere in piedi le ricerche, quando era dipendente, grazie alle donazioni e a fondi residui. Trattasi dunque di terapia che non impoverisce le casse del Sant’Orsola.

Altra ipotesi. Ci sono i nuovi farmaci anti angiogenetici con l’indicazione per il tumore al rene metastatico, dunque il vaccino è un doppione inutile? Stando ai dati raccolti che riguardano questa fase tre della sperimentazione, un paio di pazienti abbandonarono il vaccino per preferirvi i nuovi farmaci ma, dopo qualche mese di assenza di malattia, ebbero ricadute e tornarono al vaccino.

Al momento ci sono malati che si curano con entrambi, altri che preferiscono solo il vaccino e altri solo i farmaci. Perchè non continuare a permettere la libera scelta? E che senso ha la dichiarazione del direttore Cavalli “la vaccinoterapia è superata” quando garantisce un’ottima qualità della vita, senza effetti collaterali?

Da questa storia abbiamo imparato che un ospedale e un comitato etico, pur di portare a compimento un loro disegno ( far sparire la vaccinoterapia ), non hanno esitato a togliere le cure a malati di tumore avanzato.

Ci chiediamo perché, se non si spendono soldi in più, se non c’è danno di immagine ( semmai il contrario) e soprattutto se i malati la considerano ottimale?

Chi prova a rispondere?

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