Cara Lorenzin non ci basta Elio se una bimba muore
Il tema è la vita. C’entrano i superalcolici ma c’è dell’altro. Oggi il ministro Lorenzin ha invitato a Roma il gruppo di Elio e le Storie Tese. Sono loro ad aver scritto “Alcol snaturato” una canzone sui rischi del consumo di alcool fra i giovanissimi. Ospiti, tutti insieme, del liceo scientifico Kennedy a discutere di prevenzione. Lorenzin – che diventerà mamma fra pochi giorni – ha scritto in un comunicato di essere rimasta colpita dall’aver visto così tanti ragazzini in coma etilico nei pronto soccorso della Capitale. La vita si sciupa a sorsate fra rum, vodka e zucchero, scimmiottando il peggio degli adulti.
Eppure, ministro, si può fare di più: scomodi qualche scienziato dal suo ministero, lo mandi con Elio, nelle classi, a mostrare agli studenti fino a che punto si brucia un cervello (possibilmente insieme a qualche ragazzino di quelli che ha incontrato in ospedale, salvato per i capelli dopo il coma etilico).
Col fumo, lei ministro, aveva visto abbastanza lungo: coinvolgere attori e registi a non accendersi sigarette sul set sarebbe stato un bell’esempio. Peccato poi, che i produttori abbiano alzato la voce, lei ha fatto dietrofront e a noi è rimasta la morale: vale di più un film della vita dei nostri figli. Eppure, basterebbe far parlare nelle scuole i malati di microcitoma polmonare, testimoni di verità: “Ho fumato per 30 anni le XYZ monopolio di Stato ed ora sto per morire”.
Non si divaga a parlar di ciò che tocca la vita. Lei ha detto che per combattere la piaga dell’alcolismo fra i giovanissimi “manderà i Nas dove si vendono gli aperitivi a chiedere la carta di identità”. Ecco, i Nas potrebbero anche presentarsi nelle discoteche le sere che precedono i giorni di festa. A Milano gli eventi per 14enni si chiamano “Boom”, ogni volta si tengono in un locale diverso, dalle 23 all’una di notte, due consumazioni (due!!!), diciotto euro. Chi recluta i ragazzini? Non pierre in giacca e cravatta con barba brizzolata ma coetanei degli adolescenti a cui si dà la mancetta per distribuire il volantino con scritto “party del liceo tal dei tali”. Tutto alla luce del sole e tutto ben nascosto. Dal doppio cocktail al pronto soccorso che ha visto lei, ministro, il passo è breve.
Il fatto è che la notizia della canzone di Elio ci è arrivata ieri, assieme a quella della morte di Desirèe, una bimba che lei conosce bene. Perché ha la Sma1, malattia senza cura. E perché stava provando a risolvere alcuni dei suoi sintomi peggiori con le infusioni di staminali agli Spedali di Brescia. Sì, Desy – come l’hanno sempre chiamata gli amici e il suo medico Marcello Villanova – è una bimba di Stamina, volata via. Era migliorata con quelle cellule. Alla stragrande. E poi, quando l’ospedale ha sbattuto le porte in faccia a tutti quei piccoli gravemente malati (non è una metafora, è accaduto veramente, leggete qui, nonostante le sentenze dei giudici e gli ufficiali giudiziari in corsia), quando sono state sequestrate le cellule, quando tutto si è fermato e l’ospedale ha dichiarato che “le infusioni non sono terapie salvavita”, anche Desirèe è peggiorata.
Eppure, leggendo la pubblicazione firmata dallo stesso Villanova assieme a John Bach (cliccate qui) il dubbio sorge: se avesse continuato le infusioni, Desirèe, sarebbe ancora qui?
Perché tace, ministro? Prima, nessuna promessa mantenuta (“mi occuperò di queste famiglie offrendo loro alternative”), poi, nessun commento al paper. Ora che lo studio è arrivato, ora che la terza bambina è morta (dopo Rita e dopo Smeraldina), nemmeno una parola di cordoglio, nemmeno a margine della conferenza di Elio… nulla di nulla.
Ai lettori chiedo: chi ci obbliga a (man)tenere un ministro della salute?