Vi presento il report inglese sugli eventi avversi delle vaccinazioni. Il Regno Unito si appresta alla riapertura e annovera 26 milioni di vaccinati, (2,2 milioni sono le seconde dosi). Nel rapporto figurano, in proporzioni molto simili, sia le reazioni segnalate dopo il vaccino Pfizer (124.371 di cui 302 fatali) sia quelle dopo Astrazeneca (116.162 di cui 472 fatali); vi è poi una più piccola percentuale di reazioni riferita a un vaccino di cui non si conosce la marca (1.367 di cui 12 fatali).

Le segnalazioni arrivano all’ MHRA, che è l’Agenzia dei farmaci inglese attraverso un programma detto Yellow Card perchè i medici, o i cittadini, utilizzano un cartellino giallo per avvisare dei problemi (il cartellino giallo può far pensare un reality show ma non lo è…anche se sempre più spesso abbiamo la sensazione di trovarcisi, ma questa è un’altra storia..). Cliccate qui avendo cura di aprire tutti i link allegati.

Attenzione, però. Gli estensori del report avvertono che non si sa se tutte le segnalazioni dei decessi e degli eventi avversi riportati siano dovuti alle vaccinazioni. Precisano che al momento vi è solo una correlazione temporale.

La farmacovigilanza

I dati sono raccolti con il sistema di farmacovigilanza passiva, significa che nessun ente di controllo o nessun medico vaccinatore si preoccupa di seguire nel tempo le persone vaccinate tramite telefonate o questionari. Dopo la puntura, se accade un malore nelle ore o nei giorni successivi, la segnalazione arriva o dalla persona interessata o dal medico/ospedale che ha trattato l’evento avverso.

Sappiamo anche che i sistemi di farmacovigilanza passiva sono sottodimensionati rispetto alla farmacovigilanza attiva. E che, con le farmacovigilanze passive, quasi nessun effetto avverso è preso in considerazione per un’analisi più approfondita. Tuttavia, quando un prodotto è sperimentale, come lo sono i nuovi vaccini anti Covid, si dovrebbero avviare studi di farmacovigilanza attiva.

C’è da dire, inoltre, che i decessi non sono mai attribuiti ai vaccini (con le vaccinazioni pediatriche si è a lungo discusso delle morti in culla, le cosiddette SIDS, più frequenti nei neonati vaccinati che in quelli non vaccinati ma si tratta di domande e di raccolte dati finite su un binario morto…).

Un solo evento avverso (raro)

In questo periodo, l’attenzione delle autorità e dei media, è focalizzata solo su un tipo di evento avverso, osservato dopo il vaccino Astrazeneca, la trombosi trombocitopenica. Che è una rarissima forma di trombosi “poiché, in genere, le trombosi – che sono coaguli del sangue – non si verificano nei soggetti che manifestano carenze di piastrine” ci spiega Stefano Petti, epidemiologo e docente di Igiene alla Sapienza.

Si dice che l’incidenza di queste rare trombosi sia infinitamente piccola sul totale dei vaccinati, che accada a 5 persone su 130.000. Cliccate qui. Un’incidenza che Petti ha calcolato per noi “ed è dello 0,0038%”, perciò considerata una bazzecola rispetto ai danni che può provocare la malattia Covid.

Prosegue Petti: “Proviamo tuttavia ad analizzare meglio questi numeri. Lo studio precedentemente linkato è stato condotto negli Stati Uniti; chiediamoci quanti sono negli USA i soggetti che presentano piastrinopenia e scopriamo che sono 9,5 ogni 100.000 persone, cliccate qui (sono esclusi i malati di gravi forme di malattie autoimmuni, con leucemie e linfomi, o in terapia con chemioterapici). Quindi, a ben vedere, tra i 130.000 vaccinati, i soggetti piastrinopenici dovevano essere al massimo 12 o 13, non di più. A questo punto, il fatto che ben 5 di loro abbia avuto la trombosi che, come ripeto, è un evento praticamente impossibile nei piastrinopenici, porta il rischio di trombosi al 40% e non allo 0,0038% come sembrerebbe a prima vista. In pratica, sembrerebbe che la trombosi dopo il vaccino sia un evento tutt’altro che raro se si verifica così spesso in persone il cui ultimo problema è la formazione di trombi”.

A questo punto, le domande: 

1) Perché non si guarda anche agli altri fenomeni che hanno una stretta affinità con le trombosi? Agli ictus o agli infarti o a tutte le trombosi che, insieme, sono molto più numerosi delle rare trombosi piastrinopeniche? (vedremo come sono elencati nel report).

2) Perché ci si sofferma solo sul vaccino Astrazeneca trascurando gli altri? 

3) Forse perché, al momento, solo Astrazeneca è stato somministrato ai più giovani, e una trombosi letale su un quarantenne stupisce più di un ictus su un ottantenne? 

Domande al momento senza risposta, visto che è in corso la raccolta dati.

Guardiamo, intanto, quello che emerge dal report inglese

Ai primi di aprile, la mortalità post vaccino anti Covid, in Gran Bretagna, è di 2,6 persone ogni 100.000 dosi dopo Astrazeneca e di 2,2 ogni 100.000 dosi dopo Pfizer. Significa che, nel Regno Unito, 786 persone sono morte dopo le vaccinazioni (302 dopo il Pfizer; 472 dopo Astrazeneca e 12 dopo un vaccino dalla marca non specificata).

Il report avvisa che la maggior parte di queste segnalazioni di decessi ha riguardato persone anziane o persone con malattie croniche.

Fra gli eventi avversi importanti ci ha stupito contare più di 100 casi di cecità (guardare al capitolo “disturbi visivi” dei rispettivi vaccini), come mai non se n’è parlato? Si tratta di fenomeni legati alla circolazione sanguigna? Ci hanno stupito anche i 714 casi di shock anafilattico (solo uno letale).

E quali sono gli altri disturbi della coagulazione segnalati?

Compaiono ma in ordine sparso. Alcuni si trovano sotto gli “eventi cardiocircolatori” suddivisi in: arresti cardiocircolatori, angine, infarti, fibrillazioni atriali, ischemie al miocardio, infarti al miocardio, trombosi cardiache ventricolari.

Gli ictus rientrano nella voce “disturbi del sistema nervoso” suddivisi come: infarti del cervelletto; infarti cerebrali; occlusione di arteria cerebrale; trombosi cerebrale; ictus cerebrali; incidenti cerebrovascolari; ictus con embolia; ictus ischemico; infarto cerebrale ischemico; infarto lacunare; ictus lacunare; trombi a vene cerebrali; trombosi del seno venoso cerebrale.

Le tromboflebiti e le trombosi delle vene profonde vanno cercate nei disordini del sangue assieme alle piastrinopenie, all’ipercoagulazione e alle anemie.

Morale. Come spiega Nature qui è praticamente impossibile considerare come provocati dal vaccino gli effetti indesiderati rari.

C’è da precisare che la raccolta delle segnalazioni così frammentata fa apparire “rarefatti” numerosi eventi che di fatto sono molto simili.

Ma che la circolazione sanguigna sia coinvolta dopo queste vaccinazioni è un dato di fatto. “Bisognerebbe fare una tac prima e dopo la vaccinazione per accorgersi delle anomalie – suggerisce Petti – che in molti casi, sappiamo, l’organismo autoripara”.

“Tuttavia – precisa ancora Petti – dal punto di vista epidemiologico la correlazione temporale non significa che vi è un rapporto di causa-effetto. Anche se gli infarti si verificano più spesso dopo le vaccinazioni non significa nulla. Qui un articolo su Nature lo spiega. Purtroppo però queste regole dell’epidemiologia sono saltate davanti alla malattia Covid. All’improvviso, e solo per questa pandemia, migliaia di decessi presunti Covid (magari solo per la positività al virus) sono stati classificati come provocati dal virus. Due pesi e due misure, come mai?”

Già, due pesi e due misure. I morti sono tutti da Covid e gli eventi avversi importanti quasi mai sono dovuti alle vaccinazioni. Ora come reazione avversa importante pare ne esista solo una, molto rara. E tutte le altre? E i morti? 

 

 

 

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