Volete unirvi al vostro Green Pass e varcare con esso ogni frontiera e ogni altro ingresso, nella buona e nella cattiva sorte? Volete che tale unione sia indissolubile fino al giugno 2023?

Si è conclusa l’8 aprile la Consultazione Popolare del Parlamento Europeo sulla proroga di adozione del certificato Covid in UE. La notizia non è stata molto diffusa, perlomeno in Italia. La abbiamo appresa da Alessandra Vandone Dell’Acqua che ne ha scritto qui.

Vi invito a leggere l’articolo e qualcuno dei 385.191 commenti arrivati in due mesi. Qui. Come la collega di Informazione libera, pur non avendoli letti tutti, ho scorto solo stroncature. I cittadini europei non hanno affatto apprezzato il Green Pass e lo vorrebbero archiviare nel giugno 2022. Lo considerano uno strumento inutile “poiché presuppone una vaccinazione che non protegge dai contagi”; “ha fallito il suo compito e creato un pericoloso precedente limitando le libertà di circolazione senza un motivo (non si sa se chi possiede la tessera è infettivo o no)”; “ha permesso una serie di abusi all’interno dei vari Paesi, la UE dovrebbe vigilare sull’operato dei governi e delle commissioni”; “le minacce provocate dalle normative anti Covid sono più pericolose del Covid 19”; “questa digitalizzazione è un passo indietro rispetto alle democrazie”.

I cittadini europei che hanno votato di più sono stati tedeschi (39%), italiani (10%), austriaci (10%), olandesi (8%), slovacchi (6%), cechi (6%), francesi (5%).

In genere le Consultazioni Popolari del Parlamento Europeo non godono di grande seguito nè ottengono molte risposte ma il quesito sulla proroga del Green Pass ha coinvolto più di 385mila europei, è un tema più che sentito, non c’è dubbio.

Ne terrà conto il Parlamento europeo che ha promosso la Consultazione? E i vari Stati si giocheranno …la carta verde in vista delle elezioni?

Vero è che durante la campagna elettorale Macron ha abolito il Green Pass in tutta Francia

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