Vi presento il primo congresso di ContiamoCi!, l’associazione nata dall’insoddisfazione dei medici nei confronti della politica sanitaria e che comprende oggi, oltre ai sanitari, anche diversi rappresentanti della società civile e svariati cittadini (insegnanti studenti, imprenditori, commercianti, liberi professionisti e disoccupati).

Si terrà a due passi da Bergamo, sabato 7 e domenica 8 maggio, al Winter Garden Hotel di Grassobbio. Cliccate qui e qui per informazioni. Il titolo dei due giorni di incontri, “Non praevalebunt”, racchiude il senso di quest’associazione che ha appena istituito anche un sindacato.

Sintetizza Dario Giacomini, il radiologo e dirigente medico che ha fondato ContiamoCi!: “Siamo nati per affermare la libertà di cura e il diritto al lavoro. Nell’estate del 2021 ci siamo resi conto che il 2022 sarebbe diventato problematico per l’occupazione: dall’obbligo di presentare il green pass alla crisi economica, dai licenziamenti al rincaro dei prezzi. ‘Contiamoci’ per noi ha anche il senso di ‘contare sul prossimo’: abbiamo sostenuto i soci in difficoltà con assistenza legale e manifestazioni di piazza e invitiamo tutti a collaborare”.

Tutti per uno, uno per tutti

“Vero è che quello che accade a uno di noi, accade a tutti. Se lasciamo correre per una categoria, domani tocca a un’altra.

I sanitari oggi sono i più vessati, chi ha scelto di non vaccinarsi è stato sospeso dal lavoro e l’obbligo per noi resterà in vigore fino a dicembre malgrado le prove scientifiche (ci si infetta anche con tre vaccini) abbiano smentito l’assunto su cui poggia il decreto: il testo stabilisce che ci si debba vaccinare per impedire l’infezione”.

La finalità politica

“Ci dobbiamo sostituire alla politica, ai sindacati e agli ordini professionali, cominciando dal formare una comunità. Non è più tempo di aspettare. Siamo tutti coinvolti nel difendere le libertà e il lavoro: restare a guardare senza agire vuol dire offrire campo libero ad altri provvedimenti a-scientifici e disumani”.

La protesta: bocciare i bilanci degli Ordini

Da qualche mese i sanitari di ContiamoCi! cercano di essere ascoltati nelle sedi dei rispettivi Ordini provinciali e regionali senza riuscirvi. Fra gli obbiettivi chiedere l’applicazione dell’art4 del Codice di deontologia medica che stabilisce che il medico debba rifiutare qualsiasi condizionamento e attenersi ai principi di libertà, indipendenza e responsabilità. Dal mancato confronto la decisione di bocciare i bilanci. A macchia d’olio, in ogni provincia italiana, gli ordini professionali di medici, infermieri, ostetriche, tecnici, hanno visto uno stop delle attività amministrative. È accaduto ieri con gli ordini dei tecnici sanitari di radiologia delle Marche, in tutto 19 albi professionali. Nelle scorse settimane sono stati bocciati i bilanci degli infermieri di Firenze e di Pistoia; dei medici di Torino e Udine, delle ostetriche in Veneto.

“Bocciare il bilancio di un Ordine significa non condividerne la gestione, è un gesto politico molto forte – spiega Giacomini – Gli Ordini sono nati per rappresentare gli iscritti e si stanno svuotando di significato. Ora verrà riconvocata l’assemblea, il bilancio verrà ripresentato e se quest’ultimo dovesse essere bocciato una seconda volta scatterà il commissariamento. Nei giorni scorsi all’Ordine dei medici di Roma, che annovera 46mila iscritti,  è stato impedito l’accreditamento a centinaia di medici, sono state chiuse le porte anzitempo. Di fatto si è impedito di esercitare un diritto. Non solo: si è proceduto a votare per alzata di mano, con un conteggio approssimativo dei consensi e trascurando le deleghe presenti. La plateale violazione delle norme che regolano le assemblee, a maggior ragione in un ente pubblico, dimostra come gli ordini professionali siano ormai diventati l’espressione di un potere autoreferenziale, scollato dall’interesse pubblico di cui dovrebbero essere custodi, nonché irrispettosi dei diritti e della dignità di chi ne fa parte.

Oggi il 30-40% degli iscritti ai vari Ordini professionali non si riconosce in questa gestione sanitaria”.

Al congresso

Numerosi i relatori fra economisti, docenti, imprenditori, medici e associazioni. Qualche nome dell’area sanitaria: Ivan Cavicchi, docente di Sociologia delle organizzazioni sanitarie, Luca Marini docente di Diritto Internazionale, già vicepresidente del Comitato nazionale per la Bioetica (CNB), Mariano Bizzarri, oncologo e ricercatore, Vanni Frajese, endocrinologo e professore, Bruna Maccarrone, psicologa e psicoterapeuta. Fra le associazioni: Assis, Info-Vax, Comilva, Comitato Ascoltami, Comitati dei guariti, Coscienze critiche, Condav, Ippocrate.org, Associazione Jenner, Eunomis e La gente come noi.

E in autunno ci rivaccineremo?

Per capire come orientarsi nel prossimo autunno con le vaccinazioni, e conoscere, ad esempio, quali sono le prove scientifiche che non giustificano la vaccinazione sui bambini e sui guariti, venerdì 6 maggio, a Palazzo Valdina a Roma, si terrà l’approfondimento intitolato “Vaccinazione nella prevenzione dell’infezione da Sars-Cov-2 ai guariti e ai bambini”. Relatori: Alberto Donzelli, specialista in igiene e medicina preventiva, Mario Cosentino, farmacologo, Eugenio Serravalle, pediatra e l’onorevole Francesco Sapia. L’incontro sarà online (ci sono pochi posti in presenza) sulla pagina Facebook del gruppo parlamentare “L’alternativa c’è”. E sul sito della Commissione medico scientifica indipendente CMSi.

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