La notizia che segue può essere vista anche come uno spaccato dell’animo umano di questo momento storico. Guai a perdere una o più poltrone… si diventa disposti a tutto per mantenerle, perfino a dispetto delle regole.

Stiamo parlando dell’Ordine dei Medici di Torino dove l’11 aprile scorso il bilancio è stato bocciato dai presenti con 129 voti e 89 contrari. Ma il colpo, come si suol dire, non è stato incassato. Il consiglio direttivo ha ignorato la bocciatura e convocato una successiva assemblea il 14 giugno pretendendo di indire nuove votazioni.

Andiamo con …ordine.

Apriamo una parentesi su cosa significhi bocciare il bilancio di un Ordine.

“È il modo legale che abbiamo per contestare il  modus operandi di un’istituzione che non ci rappresenta più – ha spiegato Vilma Prattichizzo,  medico di famiglia e pediatra in pensione da poco che per 40 anni ha curato neonati, genitori e nonni – L’Ordine torinese conta qualcosa come 16mila medici iscritti (più 2.800 circa odontoiatri) molti di noi non hanno condiviso come sono stati gestiti i due anni di pandemia: ci sono state gravi omissioni, mi riferisco alla legittima scelta di alcuni di non accettare i vaccini e alle ritorsioni subite. Non è pensabile che un Ordine professionale accetti che venga tolto il lavoro ai suoi iscritti per motivi personali, di salute e prudenza (ora suffragati anche dalla letteratura scientifica: i vaccini a cui continuiamo a essere obbligati non proteggono dalle infezioni e possono provocare eventi avversi anche severi). Non solo. La necessità di ripensare alla nostra professione è quanto mai urgente.

Siamo tenuti a rispettare un giuramento e a fare ciò che il codice deontologico ci chiede: mettere al centro il paziente. È fondamentale che il medico torni a visitare i malati”.

La bocciatura dell’11 aprile ha dunque questo significato: “Il vostro lavoro si conclude, cerchiamo altri rappresentanti” come accade anche nei governi e nei parlamenti.

A sorpresa, i primi di giugno, gli iscritti all’Ordine torinese ricevono via pec notizia di una nuova convocazione, sempre per votare il bilancio.

Racconta Prattichizzo: “C’è stata una vera chiamata alle armi, l’auditorium aveva 800 posti a sedere, sono stati tutti occupati e molti colleghi rimasti in piedi. Prima di iniziare una collega è intervenuta chiedendo che venisse messo a verbale che l’assemblea era stata già convocata in aprile e che il risultato delle votazioni è stato chiaro, ottenuto con una procedura legittima. Vi è sempre un tempo tecnico per contestare un risultato ma nessuno dell’Ordine aveva mosso obiezioni nei tempi prescritti. Così la collega ha invitato i medici presenti che non consideravano legale questa seconda assemblea ad abbandonare la sala”.

In quanti hanno abbandonato?

“Eravamo circa in 300, ciascuno di noi aveva però due deleghe. Abbiamo presentato un ricorso che il Tar ha accolto (per invalidare la seconda assemblea) e che verrà discusso il 5 luglio. Il ricorso è stato inoltrato formalmente da un centinaio di noi appena ricevuta la pec e di questo è stato informato il presidente”.

Nonostante questo l’Ordine non ha fermato la seconda votazione?

“No. Sono stati convocati anche gli iscritti più anziani, in pensione da diversi anni e i giovani purtroppo educati a pensare che l’Ordine debba dare ordini, ma non funziona così. È sovrana l’assemblea degli iscritti e il consiglio direttivo ne è al servizio. Il verdetto di aprile è definitivo e immodificabile, per noi è illegittima la convocazione di giugno”.

Leggete la posizione degli avvocati interpellati dall’Ordine: IL PARERE DELL’ORDINE DI TORINO-_BOCCIATURE-DEL-RENDICONTO-E-LE-SUE-CONSEGUENZE

Ora si attende il Tar.

 

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