2023, come cambierà il racconto del virus
Cari amici del blog,
Nell’augurarvi buon anno, cedo a una previsione. Presto si parlerà in televisione di quanto i vaccinati siano protetti. Intendo dire che ai telegiornali e alle trasmissioni dedicate alla pandemia verrà dato spazio ai dati ISS che monitorano l’infezione e la protezione individuale ogni sette giorni.
Se state pensando che queste notizie abbiano già fin troppo spazio, vi invito a proseguire.
Guardando ai dati ISS del 24-12-22 emerge che, in percentuale, si infettano di più i vaccinati rispetto ai non vaccinati, dai 5 ai 79 anni.
In dettaglio: rispetto ai coetanei che non hanno mai fatto un vaccino anti Covid, i bambini di 5-11 anni si infettano il 39% in più; i giovani adulti 12-39 anni con booster il 36% in più e gli adulti 40-59 anni il 64% più.
Solo fra 80enni e over 80 i dati ISS mostrano nei vaccinati con un booster meno infezioni dei non vaccinati.
“Emerge che più dosi si fanno, più aumenta la suscettibilità all’infezione e che le percentuali sono in peggioramento rispetto ai bollettini precedenti- mostra Alberto Donzelli, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, e membro della Commissione Medico-Scientifica indipendente – Questi sono dati che riguardano le infezioni (quindi anche la trasmissibilità del virus). I vaccini proteggono (ancora) dalla Covid 19 grave ma dopo tre mesi circa anche questa protezione si riduce”. Si vedano le tabelle 21 dicembre (Tab. 5A pag. 25 e Tab. 6, pag. 29)
Alla mortalità dedicheremo articoli prossimamente. Per ora è utile sapere che l’incidenza della Covid sulla mortalità generale oggi è bassa (meno di 100 decessi sui 1.800 giornalieri) e che la mortalità generale è in aumento nei vaccinati nel 2022, come mostrano i dati pubblicati fino a maggio dall’Ufficio Nazionale per le Statistiche inglese.
L’appello ai politici
Nel frattempo la Commissione Medico Scientifica indipendente si è appellata ai politici. “Le prove scientifiche accumulate finora impongono cambi di rotta nelle strategie vaccinali. È inaccettabile sentir parlare ancora di efficacia (parziale) dei vaccini nel prevenire l’infezione da SARS-CoV-2, ‘a tutela della comunità’, con riferimenti erronei ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità ISS. I dati mostrano quanto appena illustrato. E sono alla portata di tutti. Chiediamo a chi ha responsabilità pubbliche nel nostro Paese, nonché ai sanitari e a tutti gli interessati, di attuare le semplici verifiche che proponiamo sulle tabelle dei Bollettini ISS”.
Non è tutto, secondo il famoso epidemiologo Ioannidis: “Le vaccinazioni non hanno avuto effetto nel contenere l’ondata pandemica”, i dati italiani sono coerenti con un grande numero di studi internazionali”.
Secondo la Commissione Medico Scientifica, è stato proprio il dibattito pubblico distorto “ad aver portato fuori strada la Consulta, con la riproposizione di affermazioni contrarie a quanto emerge dai dati”.
Ricordiamo che la Corte Costituzionale, per la prima volta da quando esiste, non ha emesso pronunce sulla costituzionalità dei provvedimenti adottati in pandemia ma ha dichiarato di “essersi basata sulla scienza”.
Ps. Dopo aver interpellato il Parlamento, la Commissione ha ricevuto riposta dall’onorevole Andrea Barabotti (Lega) :
“Ritengo che la strada da percorrere, come proposto dalla Lega, sia quella di istituire una commissione parlamentare sulla gestione della pandemia. Nell’ambito dei lavori di quella commissione le vostre analisi potrebbero senza dubbio trovare la giusta attenzione”.
Infine. Vi mostro nell’ Allegato pdf un commento del lettore Max (che non ho mai pubblicato) a cui ha risposto per me il dottor Donzelli, membro della Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi), che ringrazio.