Vaccinare se stessi per proteggere gli altri: contro il Covid non funziona
Ricordate quando ci dicevano di vaccinare i bambini (contro il Covid) per proteggere i nonni?
E quando dicevano ai medici e al personale sanitario che si sarebbero dovuti vaccinare obbligatoriamente per proteggere gli immunodepressi e i malati?
E ricordate che i direttori delle Rsa erano stati nominati tutori ai fini di vaccinare gli anziani non in grado di decidere, bypassando il no dei familiari, “per proteggere la salute degli altri ospiti?”
Tutto questo resterà un ricordo (si spera scritto nei testi di Medicina): dopo tre anni e tanti studi, è emerso l’opposto. Ossia: più vaccinati sono i bambini, più i nonni rischiano di ammalarsi di Covid. E dunque: più vaccinati sono i medici, più rischiano di ammalarsi i loro pazienti. Più vaccinati sono gli ospiti e gli operatori nelle Rsa, più rischiano tutti.
Andiamo con ordine ringraziando l’epidemiologo Stefano Petti che ci ha segnalato lo studio pubblicato su Jama Pediatrics il 23 ottobre.
Ne hanno fatto parte bambini e adolescenti di 7-18 anni con infezione accertata da Sars-Cov-2: 52 di questi sono stati vaccinati con booster bivalente e 24 non sono stati mai vaccinati. I ricercatori si sono posti la domanda: per quanto tempo sono contagiosi i ragazzini dei due gruppi?
Gli autori dell’articolo hanno concluso dicendo che non c’è differenza tra vaccinati due volte e non vaccinati, che la durata media dell’ infettività è 3 giorni per entrambi i gruppi, ma i dati – evidenti alla tabella B – “raccontano un’altra storia – mostra Petti – ossia dicono che sono più contagiosi i bambini più vaccinati”.
Tuttavia già il rendersi conto che non vi sono differenze fra vaccinati con richiamo e non vaccinati dovrebbe indurre gli uomini di governo a rivedere il proprio operato (obblighi vari e eventuali) oltre che il proprio abito mentale.
Non sono mai esistiti bambini più untori di altri bambini. Perciò non vi è stata alcuna logica o base scientifica nel vietare scuola e sport agli uni e permetterla agli altri. E visti i danni provocati (discriminazioni, dispiaceri, solitudini, insicurezze, obesità, ignoranza, mancanza di relazioni fra pari) prima di azzardare veti simili in futuro occorrerrebbe, per prudenza, aspettare gli studi.
Ma andiamo avanti.
Guardiamo la figura B.
Quanti bambini sono contagiosi al terzo giorno? Dei non vaccinati 14 su 24 (58%). Dei plurivaccinati 37 su 52 (71%).
E al quinto giorno? Dei non vaccinati 1 su 24 (4%); dei plurivaccinati 13 su 52 (25%).
Dopo 5 giorni solo una minima frazione di non vaccinati è contagiosa mentre un quarto dei plurivaccinati ancora lo è.
Quanti sono i bambini contagiosi al decimo giorno? Dei non vaccinati nessuno su 24 (0%); dei plurivaccinati 3 su 52 (6%). Quindi dopo 10 giorni il 6% di chi ha ricevuto più vaccini risulta più contagioso.
Petti ha poi calcolato il tempo medio di contagiosità che in chi non è vaccinato è di 2,9 giorni e nei plurivaccinati è di 3,8 giorni.
Si tratta di un giorno in più. Non sarà tanto ma ammettiamolo che ha un grande peso.
L’evidenza clinica ha mostrato l’esatto contrario: per proteggere i nonni, i deboli e i propri familiari è meglio non vaccinarsi contro il Covid.
Tra poco sarà Natale: finalmente tutti a tavola insieme, questa volta sì con il placet della scienza.