Avviso dalla FDA: “Si consiglia agli operatori che somministrano il vaccino anti Covid ai bambini dai 6 agli 11 anni di prelevare la quantità in misura inferiore rispetto al contenuto. La dose corretta per l’età pediatrica è 0,25ml”.

L’avvertimento messo a punto dall’azienda Moderna per l’agenzia FDA è stato divulgato il 2 novembre scorso. Qui.

Tuttavia, prosegue la nota, “la FDA non ha identificato alcun rischio per la sicurezza associato alla somministrazione della dose più elevata […] e non sono stati identificati eventi avversi gravi correlati a un errore di dosaggio del vaccino”.

Quindi l’FDA sostiene che se il medico o l’infermiere dovessero iniettare al bambino tutta la fiala “non succederebbe niente”.

Ci si chiede come mai l’avvertimento, allora. E soprattutto come mai si parli di dose ridotta solo oggi, a distanza di tre anni e non nel pieno della campagna vaccinale, quando si moraleggiava dicendo di “vaccinare i bambini per proteggere i nonni”.

Ci si chiede anche quanti operatori ricorderanno d’ora in poi di prelevare una dose ridotta.

Nel dubbio fatelo presente voi, qualora decideste di accompagnare i bambini all’ambulatorio vaccinale considerando che potrebbe capitarvi l’offerta “dato che è qua facciamo anche questo? E quest’altro?” .

Ricordiamo: una quantità di anti Covid Moderna pediatrico va gettata via. Un tot da buttare è pur sempre un inizio, è “qualcosa” insomma. Su cui riflettere e da cui partire.

Il grande spreco

Che sarà mai un tot di sofisticato prodotto a mRna gettato nel lavandino per ogni bambino vaccinato?

Nulla, certo. Se  paragoniamo queste eccedenze a tutti i vaccini comprati e mai usati. Una stima del 15 febbraio 2023 calcola che fra confezioni giacenti e in scadenza si arriverà alla fine dell’anno con 173 milioni di siringhe da buttare per un valore di spesa – inutile – di 3 miliardi di euro (tutte tasse nostre, sì).

Ci piacerebbe che, su questo punto (ma anche su altri), indagasse la neo Commissione parlamentare Covid.

Qui la stima sul 2023.
Qui quella del 2020 più ottimistica, si prevedevano solo gli acquisti e non si immaginavano gli sprechi.

Sarebbe da chiarire anche la questione dei contratti secretati, l’Italia è stata costretta ad acquistare 450 milioni di dosi nel 2022 e altrettante quest’anno. E a dispetto della logica (e delle anticipazioni sulla facilità di aggiornare gli mRna) ha pagato 19 euro ciascun vaccino Pfizer aggiornato, mentre l’originale era costato 16 euro.

Quanto è stato utile un vaccino così caro che non protegge dalle infezioni e che non è mai tarato sull’ultima variante?

Sempre ai parlamentari chiediamo che venga preso in considerazione il fatto che molti virus continuano a mutare. “Ora sta diventando predominante la variante JN.1 (quanti prodotti sono tarati per questa?) – ci ha confermato l’epidemiologo Stefano Petti  Il virus viaggia più veloce del tempo che serve alle aziende per isolare la nuova variante, ‘ingegnerizzarla’ e produrre un vaccino, poi ci sono milioni di dosi da impacchettare e spedire, il tutto richiede dai 9 ai 12 mesi”.

Insomma, ci conviene sottoscrivere contratti del genere senza alcuna forma di assicurazione, né sulle dosi inutilizzate né sugli eventi avversi?

Ci conviene lasciar fare all’Europa?

Lo chiediamo per le prossime pandemie.

Quanti si vaccinano contro il Covid oggi?

I numeri a riguardo si evitano come la peste. Sono assai crudeli, infatti (dal punto di vista dell’esborso economico e della fiducia smarrita). Alcuni medici di base milanesi e romani hanno smesso di ordinare i vaccini perché non li vuole più nessuno (sarebbe interessante capirne le ragioni).

Guardiamo il sito Lab24 de Il Sole 24 ore che fornisce aggiornamenti quotidiani, scorriamo fino alla tabella “Dosi giornaliere, le vaccinazioni anti Covid giorno per giorno in Italia”.

Il 9 novembre: 38 persone di cui 2 bambini

Il 5 novembre: 1 persona

Il 1 novembre: 0

Il 7 ottobre: 1

Il 24 settembre: 0

Il 22 ottobre: 2

Il 24 settembre è il primo giorno a zero vaccini dal 28 dicembre 2020 dopo oltre 1000 giorni di iniezioni.

Secondo Our World in Data dal primo di settembre al 25 ottobre, in 55 giorni sono state fatte 1401 vaccinazioni; mentre l’11 gennaio 2022 ne furono somministrate quasi 725.000 in un solo giorno.

Insomma, c’è molto su cui riflettere.

 

Ringrazio per le consulenze ricevute i dottori Fabio Franchi e Stefano Petti.