Si sono conclusi i lavori a Ginevra. Il Trattato pandemico proposto dall’Oms è stato bocciato da quasi tutti i 194 Stati. Anche se fosse stato approvato dai due terzi dei votanti – condizione per entrare in vigore – la sua validità sui territori nazionali sarebbe stata comunque subordinata all’adesione dei singoli Stati. L’Italia ha detto no come anticipato dal ministro Schillaci e dai deputati Claudio Borghi (Lega) e Lucio Malan (Fratelli d’Italia) intervenuti al recente Sovreignty Summit.

Scampato pericolo dunque? L’Italia resta autonoma sulle decisioni che riguardano la salute?

Per il momento sì.

L’anno prossimo però il Trattato sarà ripresentato.

Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha anticipato testuale:

“La decisione di concludere l’Accordo pandemico entro il prossimo anno dimostra quanto fortemente e urgentemente i Paesi lo vogliano, perché la prossima pandemia è una questione di quando, non di se”.

Chi può dire con certezza: non sappiamo quando arriverà la tal malattia ma sappiamo che arriverà?

Si capisce che l’Oms tiene parecchio a che gli Stati approvino le linee guida decise dai propri finanziatori, che, ricordiamolo, non sarebbero più solo suggerimenti in materia sanitaria ma veri regolamenti sovra-nazionali.

Rumor da Ginevra confermano la volontà dell’Oms di ripresentare il Trattato a oltranza: se lo stesso venisse bocciato anche il prossimo anno, l’Organizzazione tornerà alla carica il successivo. È la tattica dello sfinimento.

Nel frattempo,l’Oms ha votato alcune modifiche al Regolamento sanitario internazionale introdotto nel 2005 che, come si temeva, mirano a introdurre “dalla finestra” i diktat sanitari bocciati con il Trattato. È la tattica della furbizia.

Ecco la sintesi de il documento di 62 pagine con le novità che discuteremo. Qui.

Sono emendamenti obbligatori? No, grazie al cielo, gli Stati hanno 10 mesi di tempo per votarli o respingerli. E per noi chi lo farà?

Se non cambierà, lo farà questo parlamento. Va detto che nessuna nazione ha respinto le modifiche sul momento proprio perché ci sono 10 mesi per farlo.

Intanto si vota per le Europee, sul sito della Commissione Medico Scientifico indipendente (CMSi) – dove peraltro sono bene illustrate le trappole nascoste dietro le parole scelte dall’Oms per sfilare la governance sanitaria agli Stati – trovate i nomi dei candidati che si impegnano a rispettare alcuni punti irrinunciabili che riguardano fra gli altri la libertà di cura e la libertà di espressione, la bocciatura del Trattato e degli emendamenti. Purtroppo non in tutte le circoscrizioni i partiti hanno candidati disposti a sostenere questa causa. Fate le vostre riflessioni.

Teniamoci cara, il più a lungo possibile, la libertà/opportunità di votare.

Come? Cercando di eleggere le persone giuste. E se ci dovessimo sbagliare come accaduto in passato? Faremo meglio la prossima volta.

Infine, cosa abbiamo imparato.

Non permettiamo più a pseudoscienziati da salotto di fare allarmismo ingiustificato (reato perseguibile). Come difenderci?

Per prima cosa non facciamoci terrorizzare. Quando si è dominati dalla paura si accettano anche comportamenti insensati. Infatti abbiamo rispettato le regole di Conte su come accedere nei bar all’epoca del coronavirus (prima solo al bancone, poi solo seduti, poi togliendo la mascherina per sorseggiare il caffè dal bicchiere di carta, quindi, se sprovvisti di green pass, il caffè era da consumarsi “fuori sul marciapiede ma in movimento”). Abbiamo accettato che un corridore solitario venisse braccato da un elicottero “perché probabile untore”, che i pensionati venissero multati perché seduti sulle panchine.

Ci siamo convinti che i morti potessero trasmettere le polmoniti per vietare le autopsie, ma mentre eravamo talmente terrorizzati e persuasi che il Sars Cov 2 potesse sterminarci tutti non abbiamo battuto ciglio davanti alla mortifera soluzione di sistemare i malati accanto agli anziani nelle Rsa!

Sì, abbiamo visto abbastanza per non ricadere da sprovveduti in situazioni simili.

Oltre a non farci dominare dalla paura rivolgiamoci ai tribunali in caso di blocco di farmaci noti e ampiamente usati, come ha fatto l’oncologo Luigi Cavanna che ha curato centinaia di suoi pazienti anche con l’idrossiclorochina; cerchiamo medici che rispettino il loro codice deontologico e ci visitino anche se affetti da Aids o Tbc, come sempre accaduto.

E soprattutto diffidiamo di chi voglia costringerci ad assumere un farmaco: un vaccino ha diverse azioni nell’organismo e se non vi è la piena adesione (prevista dal consenso informato) diventa a tutti gli effetti una violenza fisica, un reato, come un avance sessuale non desiderata.

Il direttore dell’Oms è certo che si presenterà la malattia X. E c’è chi ha pescato dal cappello il Vaiolo delle scimmie, chi l’Aviaria. Si sonda il terreno, prima o poi uscirà quella giusta: West Nile o Dengue? La condizione è che la X sia contagiosa, presente in tutti i Paesi, senza cura (come il raffreddore). A farla diventare grave ci penserà – se non fermato – il governo mondiale.

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