La mafia, i veri pupari e le sceneggiate tv

Non si spengono le polemiche sulla presenza dei Casamonica in tv. Intendiamoci subito: i giornalisti fanno il loro mestiere, che è raccontare la verità. Vespa l’ha fatto, amen. Le vestali dell’informazione che si stracciano le vesti dimenticano che senza i giornalisti il funerale da Papa con elicottero, carrozza trainata da cavalli e la sigla del Padrino non sarebbe finito ovunque, da internet ai giornali. Condivido però anche la posizione di Pino Masciari, che ce l’ha con la tv pubblica «che dà spazio a famigliari di boss liberi di sbeffeggiate i cittadini onesti, magari le stesse vittime del clan» mentre «si […]

  

E lo Stato litiga sulla lotta alla ‘ndrangheta

La lotta alla ’ndrangheta è una cosa seria ma lo Stato non smette di farsi del male inanellando un autogol dietro l’altro. Qualche giorno fa ha destato scalpore la notizia che Paolo Rosario De Stefano è uscito dal carcere per meriti universitari. Il figlio naturale di don Giorgio de Stefano, capo bastone indiscusso della famiglia di ’ndrangheta uscita vincente dalle guerre di mafia, studia Giurisprudenza – come da tradizione di famiglia – e grazie alla legge si è guadagnato l’uscita anticipata di galera. «Scusi ma perché dovrei pentirmi? era estremamente preparato e sicuro di sé, sciolto. Il 30 se lo […]

  

Muore il boss incensurato che sparò a via Fani

Niente succede per caso, in Calabria. Nel giorno della festa della Madonna di Polsi, il luogo simbolo dei summit di ‘ndrangheta nel cuore dell’Aspromonte, viene a mancare uno dei boss storici della mafia calabrese. Antonio Nirta è stato sepolto alle sei di mattina, in un funerale privato, per ordine della Questura, come era già accaduto a giugno dopo la morte a Santo Stefano in Aspromonte del “re della montagna” Rocco Musolino. A 96 anni «due nasi» non avrebbe voluto le luci della ribalta, lui che l’aveva sempre fatta franca in tribunale. Con i fratelli Giuseppe (ucciso il primo marzo del […]

  

Da Scopelliti a Messina Denaro Quell’asse mafia-ndrangheta

Ci sono omicidi che cambiano la storia. Come quello del giudice Antonino Scopelliti. Quando la ‘ndrangheta lo uccide il 9 agosto 1991, alla vigilia dell’ultimo grado di giudizio del maxiprocesso a Cosa Nostra ero a Londra. Nell’anno della maturità tutto ti sembra possibile, anche che un giorno la violenza possa finire, che il posto dove sei nato e dove pensi di avere il diritto di vivere torni a essere una città «normale». Scopelliti, sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, viaggia sulla sua auto a Campo Calabro. Gli sparano con un fucile a pallettoni. Due colpi lo prendono in testa. […]

  

Perché Saviano sbaglia sulla mafia e il Sud

Qualche giorno fa Roberto Saviano su Repubblica ha detto una frase che mi ha colpito: «Dal Sud ormai non scappa più soltanto chi cerca una speranza nell’emigrazione – sostiene l’autore di Gomorra – dal Sud stanno scappando perfino le mafie che qui non “investono” ma depredano solo. Portando al Nord e soprattutto all’estero il loro sporco giro d’affari. Sì, al Sud non scorre più nemmeno il denaro insaguinato che fino agli anni ’90 le mafie facevano circolare». Non sono d’accordo con la sua analisi, che discende da un doppio errore in cui cadono spesso giornalisti meno esperti di lui in […]

  

Quei cartelli anti ‘ndrangheta «fuorilegge»

«Riprendersi il territorio» è un’espressione che ho sempre trovato infelice (un po’ come la parola «concreto»). Provo a nobilitarla ragionando su un po’ di notizie. Il 22 luglio, come ogni anno, i soliti noti dell’antimafia calabrese proveranno a riprendersi l’Aspromonte – impresa ardua – con la marcia di Libera in memoria di Lollo Cartisano, il fotografo di Bovalino sequestrato il 22 luglio 1993 di cui non si è mai trovato il corpo. Con i familiari delle vittime innocenti della ’ndrangheta ci saranno don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, il procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Rhao e […]

  

Emilia fa rima con ‘ndrina, tramonta il mito del governo rosso

L’operazione anti ‘ndrangheta chiamata AEmilia segna la fine del modello «rosso» di governo che il Pd sogna di esportare a Palazzo Chigi.  Le indagini della Dda di Bologna sulla ‘ndrangheta emiliana hanno toccato storiche roccaforti democrat come la Reggio Emilia guidata fino a poco tempo da dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio, Parma, Piacenza e Modena, su fino a Verona, Mantova e Cremona. Si tratta della ‘ndrangheta guidata dal boss di Cutro Nicolino Grande Aracri, che si arricchiva secondo gli inquirenti grazie a un flusso di denaro che arrivava da una ragnatela di società. Il denaro finiva in tasca al […]

  

Peggio della ‘ndrangheta c’è solo la finta Antimafia

Dio salvi la Calabria dalla ‘ndrangheta e dalla malapolitica. Soprattutto da quella che si ammanta di antimafia, salvo poi scoprire che… Prendete ad esempio l’ex sindaco e simbolo antimafia di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole: al processo di Crotone il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per lei e per il marito con l’accusa di corruzione elettorale, turbativa d’asta e abuso d’ufficio aggravati dalle modalità mafiose. Secondo l’indagine condotta dalla Guardia di finanza di Crotone la Girasole (candidata con la lista civica Sinistra Arcobaleno) sarebbe stata eletta grazie ai […]

  

Il mea culpa dei preti calabresi sulla ‘ndrangheta

Rosy Bindi fa la furbetta davanti ai vescovi che ammettono che sì, in passato la ‘ndrangheta ha esercitato una qualche sorta di contagio anche dentro la Chiesa. La presidente della commissione Antimafia – che tra qualche giorno si esibirà anche sul caso di Roma, a rischio scioglimento per Mafia Capitale –  ha fatto un favore al Pd e ha evitato l’audizione in commissione dell’assessore regionale Antonino De Gaetano (finito nei guai per i suoi presunti rapporti con i boss del quartiere Archi). I Cinque stelle calabresi  che fanno parte dell’Antimafia, il senatore Luigi Gaetti e il deputato Riccardo Nuti, sostengono […]

  

Per stanare la ‘ndrangheta basta seguire i soldi

Follow the money, segui i soldi. E così  il comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma ha scoperto un giro di trafficanti di cocaina composto da colletti bianchi, manager, funzionari di banca e diplomatici. Il meccanismo era semplice: fiumi di denaro ricavato in pochimesi dallo spaccio di cocacina sulla piazza romana arrivata via mare in container destinati ai porti di Gioia Tauro, della Germania, del Belgio e dell’Olanda finiva a Lugano (gli inquirenti hanno rintracciato 1,4 milioni di euro) grazie alla complicità di alcuni diplomatici congolesi, passava dalle mani di narcotrafficanti’ndranghetisti a quelle di un manager incaricato di trasformare […]

  

Il blog di Felice Manti © 2024
jQuery(document).ready(function(){ Cufon.replace('h2', { fontFamily: 'Knema' }); }); */ ?>