Se insegniamo ai giovani a negare il consenso alla Mafia e all’Ndrangheta anche l’esistenza di queste associazioni a delinquere svanirà
“Paolo Borsellino ha combattuto la mafia con la determinazione di chi sa che la Mafia non è un male ineluttabile ma un fenomeno criminale che può essere sconfitto”. “Non si è mai arreso anche quando era diventato ormai consapevole di essere vittima predestinata della mafia”. Per me Andrea Pasini ad esempio L’Ndrangheta rappresenta un tema particolarmente toccante perché vivendo in un paese nel sud ovest milanese dove troviamo i comuni di Corsico, Trezzano Sul Naviglio, Buccinasco, Assago e Rozzano e dove esiste una concentrazione molto elevata di clan mafiosi e di persone che portano cognomi ingombranti molto spesso capita di leggere sui giornali locali e sentire al telegiornale che queste persone, fortunatamente aggiungerei vengono assicurate alla giustizia.
Per combattere l’Ndrangheta e la Mafia bisogna innanzitutto domandarsi cosa siano, come si manifestino, quali siano i modi per bloccarle e cosa possiamo fare noi, singolarmente tutti i giorni da cittadini attivi ed onesti per combatterle. Le mafie vengono descritte come delle associazioni criminali il cui scopo è quello di fare tanti soldi attraverso svariati modi tutti logicamente illegali almeno all’inizio: ad esempio con le estorsioni, lo spaccio di droga, gli appalti truccati ecc ecc. Oggi mi rendo conto che le mafie sono un qualcosa di così grande da non poter essere espresse in modo così riduttivo. Ma la mafia e Ndrangheta sono dei poteri che vogliono farsi Stato, che vogliono controllare l’intero territorio, sono una rete che intrappola le persone, sono gerarchia, rispetto di particolari regole e riti, sono manipolazioni di vite e proprio per questo vanno combattute con tutte le nostre forze senza arrestare di un solo passo o farci intimorire da esse. Le associazioni criminali si sentono potenti perché credono di non poter essere mai fermate e noi, dicendo o anche solo pensando che non c’è nulla da fare per poterle fermare o che questo fenomeno non potrà mai essere combattuto, smettiamo da quell’istate di essere la parte attiva ed onesta della nostra società e facciamo il loro gioco permettendogli di trovare sempre terreno fertile dove poter attecchire.
Con il passare del tempo, l‘ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita, cosa nostra sono riuscite ad espandersi a macchia d’olio e, partendo dai posti in cui sono nate, hanno trovato affiliati in tutta Italia, allungando i tentacoli di una piovra che si è inserita, ormai, nei tessuti più profondi del nostro sistema. È assurdo pensare che ancora, in una città come Milano ad esempio, si continui a dire che la mafia non esista. La metropoli non ha il coraggio di ammettere e non vuole sporcarsi di questo peccato nonostante i fatti di cronaca quotidiani, gli arresti, le confische di beni parlino chiaro. In nessun posto saremo mai al sicuro finché saranno presenti intorno a noi persone capaci di tutto, che fanno della prepotenza e della violenza le loro uniche leggi. Questa gentaglia i mafiosi e gli ndraghetisti vanno combattuti tutti i giorni, vanno schifati ed odiati perché rappresentato la feccia del nostro paese. Bisogna avere il coraggio di urlarle che noi gli italiani per bene ed onesti siamo contro a qualsiasi tipo di mafia e che la vogliamo senza paura combattere tutti i giorni. Adesso tocca a noi agire. Abbiamo il diritto e soprattutto il dovere di farci portavoce verso le nuove generazioni di un messaggio chiaro e deciso che deve spiegare loro quanto la Mafia e L’Ndrangheta facciamo schifo e che debbano quotidianamente essere combattute in prima persona da noi cittadini onesti e per bene. Se la gioventù negherà il consenso alla mafia e all’ Ndrangheta anche l’esistenza di queste associazioni a delinquere svanirà. Si dice che queste organizzazioni criminali temano più la scuola che la giustizia. Io credo che sia proprio così perché è grazie all’istruzione che la mente di un giovane si forma e che questa lo porti a capire da che parte della barricata stare, se subire o meno, se avere un comportamento attivo o passivo rispetto a ciò che gli sta intorno, se chiudere gli occhi e continuare a dormire sonni non molto tranquilli o aprirli ed iniziare a combattere, combattere al fianco dello Stato contro il malaffare. L’onore è più forte della gloria che posso dare i soldi, i beni, i terreni o il finto rispetto di poveri uomini che non hanno la forza ed il coraggio di ribellarsi. La nuova strategia di contrasto alle mafie è strappare loro le nuove generazioni e questo è possibile solo grazie ad una fervida unione tra le istituzioni e le famiglie. La buona scuola è il trampolino di lancio per una vita migliore che con fatica, ma anche con gioia, possiamo crearci. Insegniamo ai giovani che la lotta alla
Mafia e all’Ndrangheta si deve fare tutti i giorni tenendo sempre presenti durante il loro cammino quei valori sani che solo la famiglia e la scuola gli possono trasmettergli: valori quali l’onesta, l’educazione e il rispetto verso lo Stato ed il rispetto per chi rappresenta lo Stato. Solo così i nostri giovani cresceranno degli Uomini onesti e con la schiena dritta. www.IlGIornale.it