Che Dio benedica gli operatori Sanitari e le forze dell’Ordine
Dio benedica i medici, gli infermieri, le Forze dell’Ordine, i militari e i Vigili del Fuoco. Lo faccia per tutto quello che stanno realizzando in questo momento così delicato per il nostro amato Paese.
Con questo messaggio volevo far arrivare a tutti gli operatori della sanità e della pubblica sicurezza, ma anche alle loro famiglie il mio più sincero e profondo GRAZIE. A voi che rappresentate il vero orgoglio italiano perché tutti i giorni da quando è iniziata questa vera e propria corsa contro il tempo cercate di fermare un mostro, ad oggi, completamente o quasi sconosciuto all’umanità. Lottate con coraggio, con grinta e soprattutto senza paura contro il Coronavirus. Un grido di speranza, un grido d’aiuto rivolto a tutti i sanitari, medici, infermieri, carabinieri, poliziotti, finanzieri, pompieri, personale della protezione civile, volontari del 118 senza dimenticare i rappresentanti dell’esercito, impegnati nel duro e sfiancante lavoro di questi interminabili giorni che sembrano non avere mai fine.
A voi tutti va il mio più sincero e sentito ringraziamento. Ma anche l’affetto e la stima dei milioni di italiani che lodano il vostro straordinario impegno. Grazie perché da quando è iniziato questo vero e proprio incubo tutti i giorni rischiate la vita per difendere la nostra. Grazie perché è da settimane che state lottando sul fronte negli ospedali, nelle sale di terapia intensiva, sulle strade e in ogni dove per assistere gli italiani in difficoltà. Grazie perché sono lunghissime ore che non avete più avuto occasione di abbracciare i vostri figli, le vostre mogli, i vostri mariti e tutti i vostri cari per via di quello spirito di abnegazione che vi contraddistingue. La vostra missione vi guida nei meravigliosi compiti che svolgete e che vi porta a mettere sempre al primo posto il bene comune. Grazie di credere con passione, amore, coraggio ed onestà in quello che realizzate. Grazie di continuare a crederci con sempre più forza, passione e con l’anima pura anche se chi dovrebbe difendervi ed onorarvi è il primo che molte volte vi ha voltato le spalle. Grazie perché credete talmente tanto nella vostra mansione che la svolgete al meglio nonostante uno stipendio molte volte da fame che lo stato ingiustamente vi riconosce. Lavorate anche più del necessario, per quello spirito di abnegazione capace di contraddistinguervi continuamente. Grazie perché se la gran parte dei rappresentasti dello Stato ha tradito la fiducia di noi italiani, voi in questi giorni continuate a darci la speranza che esita una Nazione sana e vogliosa di stare, incondizionatamente, dalla parte delle istituzioni. Grazie perché riuscite, in queste tragiche ore, a dare un modello anche ai giovani. I giovani che stanno perdendo di vista i veri valori dell’esistenza, per colpa di una società che pensa quasi esclusivamente ad esaltare gli incapaci e i delinquenti e perde di vista gli onesti. E voi siete i veri eroi.
Voi si che siete degli eroi perché resistete e vi ponete da barriera contro l’orrore e la paura di ciò che stiamo vivendo in questi giorni, matrice unica di un mondo sul punto di crollare. Voglio ringraziarvi di vero cuore, ma anche chiedervi scusa. E lo faccio a nome di tutte quelle persone che durante questi anni vi hanno umiliato. Vi hanno mortificato facendovi contratti capestro, non vi hanno dato tutele, vi hanno fatto lavorare da precari, non vi hanno valorizzato, vi hanno ridotto, anno dopo anno, i diritti sociali che merita ogni servitore dello Stato ledendo le competenze professionali con cui vi siete forgiati. Non hanno creduto nella ricerca, non hanno investito in tecnologia ed hanno pensato esclusivamente a tagliare sulla spesa pubblica, sugli investimenti e sulla nostra sicurezza. Tagliavano dove invece serviva investire. Quel clientelismo malsano di pochi sta costando la vita a molti. Per questo io vi chiedo scusa a nome loro anche perché sono certo che nessuno di questi avrà mai il coraggio di farlo. Ma voi siete marmo contro la palude. Gesù rivolse al Padre una preghiera per i suoi crocifissori: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Ed la stessa frase che ripeterebbe oggi davanti a questo scempio. Solo voi con la vostra fierezza potete perdonarci e perdonarli ed andare avanti come state facendo. Con l’immane sforzo che quotidianamente mettete in campo è solo grazie a voi che state difendendo il tricolore e la dignità della nostra Nazione nel mondo compromessa ancora una volta dall’incapacità totale di gestire qualsiasi situazione della politica. Grazie! Ed allora, durante questo tragico momento, mentre questa tragedia ci sta colpendo e la crisi ci attanaglia stritolandoci senza tregua, respiriamo e dedichiamo un pensiero e una preghiera a chi è al fronte, a chi tutti i giorni vive in trincea confrontandosi con la malattia, la solitudine, la paura, il terrore e il degrado lavorando per rendere il nostro presente e il nostro futuro un posto migliore di oggi.
Questo mio messaggio, che viene di getto dal cuore, spero possa arrivare a quanti più italiani possibili, perché è importante, oggi più che mai, far sentire la nostra vicinanza a tutti i medici, infermieri, volontari del 118, carabinieri, poliziotti, finanziari, agenti della polizia penitenziaria, agenti della polizia locale, vigili del fuoco e a tutti quelle donne e uomini unici con una natura dedita all’immolazione lunga tutta una vita, impegnati in prima linea per combattere questa cruenta battaglia contro un nemico senza anima, feroce e senza pietà per nessuno: il CoronaVirus. Avete gli occhi rivolti verso la nostra storia, decisi a scacciare la paura del domani scegliendo di lottare e di non chinare la testa. Per questo il mio più sincero e affettuoso grazie va a voi, alle divise che indossate e alle vostre famiglie. Un pensiero doveroso vola ai figli, alle mogli, ma anche ai mariti capaci di accompagnarvi in questo cruento e doloroso tragitto. A loro voglio dire che dovete essere onorati di avere al fianco persone così speciali e coraggiose. Siate fieri di avere al vostro fianco chi tutti i giorni indossa un camice o una divisa, sul proprio petto perché quel camice di colore bianco o verde, o quella divisa rappresenta un pezzo del nostro Stato. Quello più alto, quello più sincero, quello che ci rende orgogliosi di essere italiani. Ed anche se le istituzioni, che servite con orgoglio e lealtà, vi hanno tradito sappiate che milioni di italiani sono sempre al vostro fianco e vi stimano provando un sentimento profondo di amicizia e rispetto per quello che fate e per quello che siete. Voi rappresentate l’esempio tra gli esempi. Grazie di cuore a voi e ai vostri cari. Vi invio un abbraccio fraterno con sentito affetto e profonda stima. www.IlGiornale.it