Polizia razzista? La svolta di Obama

Dopo il “caso Ferguson” e quello di New York, con due Grand Jury che hanno deciso di non incriminare i poliziotti rimasti coinvolti nella morte di due afroamericani (Michael Brown ed Eric Garner), l’America è una polveriera. La Casa Bianca ha reagito condannando le violenze, di ogni tipo, cercando al contempo di affrontare le tante (troppe) situazioni in cui la rabbia delle comunità nera era esplosa, nei sobborghi ma non solo, a seguito di decisioni a dir poco imbarazzanti, con le autorità che subito si erano schierate dalla parte degli agenti senza neanche imbastire un processo, nel corso del quale […]

  

Se la Corea del Nord insegna i diritti umani

Incredibile ma vero: la Corea del Nord dà lezione di diritti umani al mondo. Sentite cosa ha detto il ministro degli Esteri di Pyongyang: “L’uccisione del 18enne Michael Brown da parte della polizia di Ferguson, in Missouri, dimostra che gli Stati Uniti sono la tomba dei diritti umani“. Scontato sottolineare da che pulpito viene la predica. Un paese che nega ogni minima libertà ai propri cittadini, riducendoli persino alla fame per via delle proprie assurde politiche economiche, arriva a criticare gli Usa che, sia pure tra mille difetti, sono pur sempre la più grande democrazia liberale che esiste al mondo. […]

  

Come la pensava davvero Nixon sui gay…

Dal passato riaffiora una versione decisamente più liberal di Richard Nixon. In alcuni nastri registrati nel 1971 si sente chiaramente il presidente parlare di omosessualità in modo tuttaltro che conservatore. Le registrazioni sono state ottenute e decifrate dalla rivista Vanity Fair. Ascoltandole si sente Nixon spiegare il proprio punto di vista all’allora consigliere per la Sicurezza nazionale, Henry Kissinger, e al capo staff della Casa Bianca, H.R. Hadelman. Nixon mostra una certa apertura mentale rispetto ai suoi tempi, arrivando a sostenere che nell’essere omosessuali non c’è alcuna “deviazione”, come era comune pensare allora e come alcuni pensano ancora oggi. “Sono […]

  

Obama in una riserva indiana

Il presidente degli Stati Uniti visiterà, a giugno, una riserva indiana in North Dakota. Non succede spesso dunque fa notizia. L’amministrazione Obama intende dare un segnale del suo impegno per migliorare la vita dei “native americans“. Non si conosce ancora il nome della riserva prescelta, ma c’è un indizio: Jodi Gilette, consigliere della Casa Bianca per le politiche dei nativi americani, è sorella del presidente della Standing Rock Sioux Tribe del North Dakota. Potrebbe essere questa, dunque, la scelta di Obama. Prima di lui Bill Clinton nel 1999 aveva visitato la riserva indiana di Pine Ridge, dove si trova il […]

  

New York, 21 anni per comprare sigarette

L’ultima eredità che l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha lasciato alla sua città è l’innalzamento dell’età minima per acquistare sigarette, che passa da 18 a 21 anni. Ha firmato l’ordinanza il 19 novembre scorso, poco prima di terminare il suo mandato. Dopo l’entrata in vigore ora molti esercizi espongono i cartelli “Under 21, no tobacco“. I controlli sono molto severi: per acquistare sigarette bisogna esibire un documento d’identità e i negozianti devono passarlo sotto uno scanner che ne verifica l’autenticità. Il limite riguarda anche l’acquisto delle sigarette elettroniche e gli altri tipi di tabacco. A New York è […]

  

Il Nobel fece arrabbiare Obama

Contrariamente a quanto si possa immaginare quando gli dissero che aveva vinto il premio Nobel per la pace Obama non fece salti di gioia ma, anzi, si irritò molto. Ovviamente senza dirlo a nessuno, se non ai più stretti collaboratori. Il riconoscimento, infatti, gli creò non pochi imbarazzi. A rivelarlo, a quasi cinque anni di distanza, è un diplomatico norvegese, Morten Wetland, ambasciatore alle Nazioni Unite dal 2008 al 2012. “Il mio giorno più imbarazzante alle Nazioni Unite è stato quando fu annunciato il premio Nobel per la pace a Obama”, ha raccontato al quotidiano norvegese Dagens Naeringsliv. “Il mio […]

  

Michelle Obama dà lezioni di libertà in Cina

In Cina per una vacanza con le figlie, Michelle Obama ha parlato davanti a circa 200 studenti del Centro Stanford dell’Università di Pechino, sottolineando che vi sono dei diritti che vengono prima dello Stato (e quindi della legge). Gli Stati Uniti, ha ricordato, rispettano “l’unicità delle altre culture e società”, “ma quando si tratta di esprimersi liberamente, di libertà di credo, di libero accesso all’informazione, riteniamo che siano diritti universali, diritti acquisiti con la nascita di ogni persona su questo pianeta. Io e mio marito riceviamo moltissime critiche e domande dai nostri media e dai nostri connazionali. E non è sempre […]

  

New York, De Blasio snobba San Patrizio

Non passa di certo inosservata la scelta del sindaco di New York, Bill De Blasio, di non partecipare alla tradizionale parata per la festa di San Patrizio. Il primo sindaco della Grande mela che evita la festa in onore del patrono d’Irlanda, con la parata lungo la la Fifth Avenue. Ma per quale ragione? Non certo per fare uno sgarbo alla comunità irlandese. Tutto è nato in seguito alle aspre polemiche scoppiate sulla partecipazione alla parata dei gruppi a sostegno dei gay. Gli organizzatori hanno tenuto a precisare che gli attivisti gay potevano tranquillamente marciare, insieme a tutti gli altri, ma […]

  

007 Usa travestiti da Facebook per spiare

Un sistema automatico utilizzato dall’Nsa (National Security Agency) avrebbe permesso agli 007 americani di introdursi nei computer sotto mentite spoglie, spacciandosi anche per Facebook. Lo scrive il nuovo sito web The Intercept, del giornalista Glenn Greenwald, quello che, utilizzando le rivelazioni di Edward Snowden ha fatto scoppiare il Datagate. Pubblica alcuni documenti e un video in cui si parla delle tecniche di intrusione e sorveglianza utilizzate per “infettare” milioni di computer nel mondo, impiantando dei malware. Il programma, scrive The Intercept, aveva il nome in codice “Turbine“. Pulitzer a Snowden? Tra un mese circa, il Pulitzer Prize Board, la commissione […]

  

Usa, 25 anni nel braccio della morte. Da innocente

Glenn Ford, afroamericano di 64 anni, arrestato con l’accusa di aver ucciso un gioielliere nel 1983 e in seguito condannato a morte, ha vissuto per 25 anni da “dead man walking”, come in gergo vengono chiamati i condannati in attesa dell’esecuzione. Poi la svolta, improvvisa. Un giudice della Lousiana ha riconosciuto la sua innocenza e l’ha rimesso in libertà, sulla base di nuove informazioni che hanno confermato la sua versione dei fatti, in particolare sono emerse nuove prove della sua assenza dal luogo del delitto quando fu ucciso il gioielliere bianco Isadore Rozeman. Ford non aveva mai smesso di professarsi […]

  

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